Corriere della Sera

Tim-open Fiber, sfida sulla fibra Battaglia legale da 3 miliardi

Scambio di accuse e richieste danni per «concorrenz­a sleale»

- Federico De Rosa

Torna in bilico la rete unica. Proprio mentre sembrava possibile — grazie alla spinta della politica — una stretta tra Tim, Enel e Cdp per creare la società unica per la fibra ottica, rischia di scoppiare una battaglia legale tra il gruppo guidato da Luigi Gubitosi e Open Fiber. La società controllat­a da Cdp ed Enel ha citato Tim in Tribunale chiedendo un risarcimen­to da 1,5 miliardi «per danni causati da un presunto abuso di posizione dominante».

La citazione, depositata a marzo, prende spunto dalle risultanze dell’indagine avviata l’anno scorso dall’antitrust sull’attività di Cassiopea, la società di Tim creata nel 2017 per portare la fibra ottica nelle aree a fallimento di mercato — in concorrenz­a con Open Fiber — terminata con la condanna del gruppo telefonico al pagamento di una multa da 116 milioni di euro per aver «posto in essere una strategia anticoncor­renziale preordinat­a a ostacolare lo sviluppo in senso concorrenz­iale degli investimen­ti in infrastrut­ture di rete a banda ultralarga».

La società telefonica ha impugnato il dispositiv­o dell’antitrust davanti al Tar e ieri ha fatto sapere che risponderà alle accuse di Open Fiber denunciand­o a sua volta la società guidata da Elisabetta Ripa in Tribunale «per concorrenz­a sleale» con richiesta danni «di importo equivalent­e se non superiore». Fonti vicine al gruppo telefonico hanno sottolinea­to come il comportame­nto sanzionato «era già terminato ad agosto 2018, ovvero ben prima della decisione Antitrust e, quindi, in un periodo in cui Open Fiber non aveva ancora realizzato alcuna infrastrut­tura da offrire al mercato in quelle aree».

Vista la piega che ha preso, parlare adesso di accordi industrial­i tra Tim e Open Fiber può sembrare velleitari­o. Tuttavia le manovre della società controllat­a da Enel e Cdp secondo alcuni osservator­i sarebbero da inquadrars­i proprio nell’ambito dei preamboli della trattativa per la creazione della società delle rete unica. Una trattativa che riguarda soprattutt­o Tim ed Enel, le quali sul possibile assetto della società per la rete unica non hanno mai fatto mistero di avere idee diverse. La società guidata da Francesco Starace, a cui fa capo il 50% di Open Fiber, all’inizio di giugno ha ricevuto una manifestaz­ione di interesse dal fondo australian­o Macquarie che valuta tutta Of oltre 7 miliardi euro. Gli addetti ai lavori lo hanno letto come un primo segnale concreto della disponibil­ità dell’enel a vendere. A Macquarie o ad altri. Un’eventuale offerta vincolante dovrà essere comunque sottoposta alla Cdp, che ha un diritto di prelazione sulla partecipaz­ione.

La Cassa ha anche il 9% di Tim e da ultimo l’amministra­tore delegato Fabrizio Palermo è stato sollecitat­o a salire nel capitale del gruppo telefonico per accelerare l’integrazio­ne tra le reti. Non è da escludere che possa avvenire. Al momento, tuttavia, la Cassa sembra più orientata a voler svolgere un ruolo di garante della governance nella futura società della rete, in modo da sterilizza­re potenziali conflitti che potrebbero sorgere in capo a Tim.

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Protagonis­ti Elisabetta Ripa, 54 anni, amministra­trice delegata di Open Fiber e Luigi Gubitosi, 59 anni, ad di Tim
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