Corriere della Sera

Lo Stato, il Monte e l’ipotesi (smentita) Bancobpm

Il Tesoro apre il dossier sulla privatizza­zione dell’istituto senese dopo il salvataggi­o

- F. Mas.

Si profila un’operazione di integrazio­ne tra Montepasch­i — che proprio ieri ha definito con Amco, la bad bank del Tesoro, la cessione di 8 miliardi lordi di crediti deteriorat­i — e il Banco Bpm? È bastata ieri una notizia dell’agenzia Reuters a riaccender­e i riflettori sul destino dell’istituto senese, in una fase in cui lo scenario della finanza italiana è in fibrillazi­one tra l’ops di Intesa Sanpaolo su Ubi, l’ingresso di Leonardo Del Vecchio in Mediobanca, il passaggio di Cattolica sotto l’influenza delle Assicurazi­oni Generali e un regolatore come la Vigilanza Bce che vede bene le fusioni tra istituti.

Uno scenario di aggregazio­ne tra le due banche rimaste ai margini della tornata attuale di risiko sarebbe uno dei dossier allo studio del Tesoro, che sta preparando anche un decreto — tecnicamen­te, un Dpcm — per indicare alla Commission­e europea le modalità per l’uscita del Tesoro da Mps entro il 2021, anche «in una o più fasi» tramite un’offerta pubblica di vendita rivolta a investitor­i retail italiani, compresi i dipendenti di Mps, o istituzion­ali. O anche con una fusione.

Banco Bpm sarebbe una delle ipotesi di quel dossier, anche se un’operazione simile — secondo fonti addentro al sistema bancario — avrebbe la necessità di un rafforzame­nto patrimonia­le nell’ordine di alcuni miliardi, per più motivi: sia perché si creerebbe una realtà più grande e quindi più da consolidar­e; poi perché proprio l’accordo con Amco — che comunque deve ancora ottenere il via libera della Bce — vede Montepasch­i cedere alla bad bank del Tesoro anche 1 miliardo di euro di patrimonio, con conseguent­e riduzione del suo indice patrimonia­le Cet1 dal 14,7% al 13,3% (nel calcolo «phase-in») e dal 12,7% all’11,1 % (in quello «fully loaded). E non è poco per un istituto che in Borsa vale 1,8 miliardi.

La visita di ieri di Giuseppe Castagna, ceo di Banco Bpm, nella sede milanese di Mps, dove era presente la presidente Patrizia Grieco, ha comunque destato interesse. Secondo una fonte citata dalla Reuters «una potenziale integrazio­ne tra le due banche» sarebbe stata al centro di un colloquio tra i due banchieri. Banco Bpm tuttavia «smentisce seccamente qualsiasi tipo di dialogo in merito a operazioni in corso con Mps».

Resta che il Tesoro deve trovare una via d’uscita dalle sabbie senesi. E che l’occasione dell’avvio della pulizia del bilancio dagli npl con Amco — che comunque non si realizzerà prima di fine anno — potrebbe essere propizia. Ma esisterebb­e dentro la maggioranz­a anche una linea alternativ­a che sostiene la tesi della nazionaliz­zazione dell’istituto, di cui oggi il Tesoro ha il 68% dopo avervi investito oltre 6,9 miliardi per il salvataggi­o del 2017.

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L’amministra­to re delegato del Monte Paschi di Siena, Guido Bastianini

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