Corriere della Sera

Paura, poi la rimonta

Domato a fatica il Toro in vantaggio con Belotti Immobile e Parolo tengono vivo il piano scudetto

- Manlio Gasparotto

Rimonta contro la Fiorentina, rimonta contro il Torino. Non sarà una Lazio di governo, ma è senza dubbio una squadra di lotta. Che non si arrende e riprende le partite più di chiunque in A (22 punti da situazione di svantaggio, solo l’atalanta ha fatto altrettant­o); che se cade sa rialzarsi e martellare a lungo anche quando incrocia una squadra chiusa (e nel primo tempo brillantis­sima) come il Torino. Belotti colpisce, Immobile risponde poi una deviazione di Bremer consente a Parolo di firmare il 2-1 più sofferto.

La Juve resta a +4, ma la capacità di risalire, di rianimarsi dei romani non la farà stare tranquilla. La Lazio ha l’abitudine di rimontare, ma stavolta deve ringraziar­e il suo drago. Simone Inzaghi. Lui non sputa fuoco, ma dal secondo anello dello stadio Grande Torino, dal suo box, ha acceso — forse sarebbe meglio dire svegliato — i suoi. Era squalifica­to, ma ha passato un’ora in campo grazie all’eco di uno stadio vuoto. Qualcuno al primo urlo si è quasi spaventato: era passata da un attimo la mezzora quando si è sentito un terribile urlo, gutturale, profondo, incredibil­e, tremendo. Inzaghi aveva tolto gli occhiali, aperto (per la verità quasi scardinato) la porta del box da dove seguiva la partita e si è scatenato. Uscito dalla grotta, il drago non ha trovato un cavaliere a dargli la caccia. Inzaghi ha capito che poteva «allenare» i suoi e ha cominciato a farlo, incitando, dettando i tempi, i cambi di posizione. In quello scampolo di primo tempo, per la verità, nonostante gli sforzi di Luis Alberto, che cercava spazi un po’ ovunque, la Lazio zoppicava. E gli attaccanti sprecavano quel poco che riuscivano a inventarsi mentre il Toro chiudeva le linee di passaggio e saliva spesso al momento giusto trovando preziosi fuorigioco.

La squadra di Longo è partita a testa alta e palleggio basso, per far alzare i romani e aggredirli con cambi di gioco e lanci. E, sopratutto, il Toro ha trovato il vantaggio al primo affondo. Tiro di Nkoulou in mischia, mano di Immobile (ammonito, come Caicedo salterà il Milan) e Belotti dal dischetto ha infilato il terzo gol in tre partite. Rete piena di fiducia per i granata.

La Lazio ha sprecato energie e occasioni, ma nella ripresa il drago del secondo anello ha preso il sopravvent­o. Il cavaliere senza macchia giocava per lui, maglia numero 10 e fisico normale ma piedi fatati. Il dipinto, la gemma è l’1-1 della premiata ditta Luis Alberto-immobile, che in meno di 180 secondi nella ripresa confeziona l’1-1: lo spagnolo porta palla, il centravant­i fa il movimento giusto, lui mette la più classica palla con il contagiri, Nkoulou (il migliore dei suoi) si prende un istante e viene infilzato da un tocco di fino, lento preciso e mortifero, che taglia fuori Sirigu.

Il gol non calma il drago del secondo anello, anzi giustament­e lo carica. Lui ordina di non fermarsi, il Toro accusa il colpo, le energie mentali vanno in pausa. Ma il castello regge, i tre davanti a Sirigu non sbagliano nulla, Aina usa tutti i muscoli che ha per contenere Milinkovic-savic e la Lazio non riesce mai a spaventare Sirigu sino all’azione del gol. Il portiere granata fa la prima parata importante della serata sul serbo, il Toro libera ma al limite trova Parolo e un destro che sbatte sul piede di Bremer. È la deviazione che tiene la Lazio incollata allo scudetto e condanna un Toro generoso al riscatto nel derby.

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Marco Parolo, 35 anni, esulta dopo aver segnato il gol del 2-1 per la Lazio: per il centrocamp­ista è la prima rete in campionato
(Ansa) Gol vittoria Marco Parolo, 35 anni, esulta dopo aver segnato il gol del 2-1 per la Lazio: per il centrocamp­ista è la prima rete in campionato
 ?? (Lapresse) ?? Illusione Andrea Belotti ha segnato la rete del vantaggio granata: solo un’illusione, poi è arrivata la reazione della Lazio Per il Gallo rete numero 12 in A
(Lapresse) Illusione Andrea Belotti ha segnato la rete del vantaggio granata: solo un’illusione, poi è arrivata la reazione della Lazio Per il Gallo rete numero 12 in A

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