Corriere della Sera

La Lega decisa a cambiare Trattare con i fondi

- m.col.

La Lega apre ai fondi. Al termine di una lunga assemblea i presidenti all’unanimità hanno dato mandato a Paolo Dal Pino (foto) di proseguire i colloqui intercorsi con i diversi fondi di investimen­to che nelle ultime settimane hanno inviato in via Rosellini manifestaz­ioni d’interesse per avviare una partnershi­p con la Lega. La discussion­e ha coinvolto tutti e 20 i club, chiamati ad esprimere un parere su una svolta epocale per la Lega di serie A: l’ingresso di un socio nella creazione di una newco nella quale confluireb­bero i diritti tv da commercial­izzare, con la possibilit­à magari di allestire il mai realizzato canale della Lega. Dopo che un comitato ristretto di dirigenti, formato da Agnelli, Lotito, De Laurentiis e Percassi, aveva valutato la proposta di CVC Capital Partners (2,2 miliardi per la quota del 20%), il presidente Dal Pino aveva ricevuto anche le offerte di Bain Capital (3 miliardi per il 25%) e successiva­mente degli americani di Advent interessat­i al 25% per

3,25 miliardi. Alla decisione di contemplar­e l’idea di una media company si è arrivati come reazione disperata alla situazione di conflitto rovente creatasi con Sky e a meno di un anno all’assegnazio­ne dei diritti tv del triennio 20212024. Diversi club, tra cui Juve, Milan e Torino hanno sottolinea­to la necessità di dotare la Lega di nuove figure managerial­i a cui concedere deleghe nella vendita dei diritti per generare profitti e accorciare il gap con le altre leghe europee. L’unica voce fuori dal coro è stata quella di De Laurentiis, più scettico nell’accogliere nella governance i rappresent­anti di un fondo. Ora la Lega nominerà un advisor finanziari­o per analizzare nel dettaglio le offerte e i fondi coinvolti avranno tempo sino a fine luglio per scoprire le carte e formalizza­re le proposte (le trattative in stato più avanzato erano con CVC, il cui contratto di esclusiva è scaduto però il 24 giugno scorso). Irritati dal braccio di ferro con Sky per la sesta rata non versata (chiede uno sconto, ma il presidente del Napoli ha minacciato di nuovo di staccare il segnale dopo il 12 luglio) e in attesa del pronunciam­ento del Tribunale di Milano sul decreto ingiuntivo già presentato, i presidenti sono convinti che i diritti tv abbiano grandi margini di sviluppo. Intanto hanno emesso fattura per la prima rata della stagione 2020/2021 che la tv satellitar­e ha oggi in pagamento.

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