Maltrattamenti alle allieve e «dress code» L’ex giudice Bellomo torna ai domiciliari
Bari, la scelta del Riesame. Le denunce di 4 studentesse dei suo corsi, a settembre si decide sul processo
Bastava un giorno in più, solo uno, e Francesco Bellomo sarebbe tornato in cattedra a insegnare come si può diventare magistrato indossando tacchi di 12 centimetri, accorciando le gonne per mostrare le gambe e acconsentendo alle richieste del’Agente superiore: lui. Scadeva l’interdittiva che finora gli impediva di farlo, in attesa che, a settembre, il gup decidesse se mandarlo a processo.
Ma invece ieri sono di nuovo scattati gli arresti domiciliari per l’ex consigliere di Stato barese che, secondo il procuratore aggiunto Roberto Rossi e la sostituta Daniela Chimenti, maltrattava le sue allieve con la complicità dell’ex pm di Rovigo Davide Nalin, imponendo alle aspiranti magistrate un dress code succinto e un comportamento omertoso e di sottomissione nei suoi confronti. Avvicinate con «l’artifizio» di offrire loro una borsa di studio, in realtà anche per «esercitare un potere di controllo personale e sessuale».
Ragazze selezionate con un colloquio sul «fidanzato sfigato» condotto dall’ex pm del ‘pool «reati sessuali» di Rovigo, Nalin, coordinatore del «cerchio magico» di Bellomo e incaricato di vigilare sul rispetto del contratto sottoscritto dalle ragazze. Per Bellomo era un modello di formazione mirata a superare il concorso per giudici. Per la Procura di Bari invece era tentata violenza privata e minacce nei confronti di tre borsiste e una ricercatrice, iscritte alla sua Scuola «Diritto e Scienza». Reato cui si era aggiunta l’estorsione nei confronti di una studentessa costretta a lasciare la conduzione in una tv privata. Ma anche la calunnia e minaccia nei confronti del premier Giuseppe Conte. Era lui vicepresidente dell’organo di autocontrollo della magistratura amministrativa quando, sull’onda dell’indignazione pubblica, a Bellomo — sempre in giubbotto di pelle nera o cappottino alla Matrix — venne tolta la toga. Da quel dicembre 2017, a parte la carriera del premier, era cambiato poco. Bellomo ha fatto ricorso e il Tar non ha ancora fissato una data. Nalin è sospeso, ma solo in via cautelativa, a settembre il Csm deciderà se punirlo, come ha chiesto il pg Fresa, ma non con l’espulsione, solo con una sospensione di 2 anni.
Poi, ieri, il nuovo arresto. Nel luglio 2019 il gip aveva dato ragione ai pm e Bellomo era stato ai domiciliari per 20 giorni. I giudici del Riesame li avevano revocati ma la Procura aveva vinto il ricorso in Cassazione. Ora il sì del Riesame al nuovo arresto cautelare per impedire la reiterazione del reato, visto che Bellomo non ha ripensamenti sul metodo e ha ancora un gruppo di adepti su Facebook. Nuove indagini sono in corso per capire se abbia continuato a dispensare le sue pillole di saggezza.