Corriere della Sera

La maledizion­e di «Glee» Incidenti, morti e suicidi tra gli attori della serie tv

La scomparsa di Naya Rivera in un lago è solo l’ultima tragedia Dal 2013 il cast al centro di fatti di cronaca ed episodi di violenza

- di Laura Zangarini

Mentre si cerca ancora, tra le acque del lago Piru, 90 chilometri a nord-ovest di Los Angeles, nella Foresta Nazionale di Los Padres, il corpo della star di Glee Naya Rivera, che gli investigat­ori ritengono «sia annegata in quello che sembra essere un tragico incidente», nel tam tam sui social, tra preghiere e incoraggia­menti dei fan, ha preso forma quella che ormai è per tutti «la maledizion­e di Glee». La serie tv, a metà tra il teen-drama e il musical, è stata uno dei più grandi successi degli ultimi anni, amata dal pubblico di tutto il mondo, ma alcuni dei suoi protagonis­ti sono stati al centro di tragici fatti di cronaca.

La «maledizion­e» comincia nell’estate del 2013, quando l’attore canadese Cory Monteith (Finn Hudson), 31 anni, compagno di un’altra star della serie, Lea Michele (Rachel Berry), viene trovato senza vita nella stanza del Fairmont Pacific Rim Hotel di Vancouver dopo aver ingerito eroina e champagne. Monteith lottava contro le sue dipendenze dall’età di 19 anni: tre mesi prima di morire aveva affrontato un periodo di disintossi­cazione in rehab. La notizia della sua morte costringe gli autori del programma a rivoluzion­are l’intera trama, aggiungend­o anche un episodio-tributo («The Quarterbac­k») interament­e dedicato alla star.

Passano cinque anni. Mark Salling, che nella serie tv veste i panni di Noah «Puck» Puckerman, viene trovato morto in un campo da baseball nei pressi del Los Angeles River, non molto distante dalla sua casa di Los Angeles. L’attore, 35 anni, si è impiccato. Denunciato nel 2013 dall’ex fidanzata, Roxanne Gorzela, per violenza sessuale (l’avrebbe costretta ad avere un rapporto sessuale non protetto), Salling viene arrestato nel dicembre del 2015: è accusato di possesso di materiale pedopornog­rafico. Il divo si dichiara colpevole: rischia, con le attenuanti e il patteggiam­ento, fino a sette anni di carcere. Salling si toglie la vita un mese prima della sentenza, attesa il 7 marzo 2018.

Altri fatti di cronaca hanno travolto, in modo più o meno diretto, il cast di Glee. Come la morte nel 2014, in un albergo di Filadelfia, di Matt Bendik, 35 anni, fidanzato di Becca Tobin, Kitty Wilde nella serie tv; o le accuse di violenza domestica rivolte da Melissa Benoist (Marley Rose) a un suo ex: in molti hanno ipotizzato che potesse trattarsi di Blake Jenner (Ryder Lynn), suo collega proprio in Glee.

Un mese fa, le accuse di bullismo e razzismo hanno costretto Lea Michele a «scusarsi per la sofferenza» causata a colleghi e colleghe. E di comportame­nti scorretti sul set aveva parlato nel suo libro, Sorry Not Sorry: Dreams, Mistakes, and Growing Up (2016), anche la 33enne Naya Rivera, il cui corpo in queste ore dozzine di sommozzato­ri, con l’aiuto di droni ed elicotteri, stanno cercando nelle acque del lago Piru, rese torbide dalla vegetazion­e.

«Le piante ostacolano il lavoro dei sommozzato­ri — ha detto il sergente Kevin Donoghue —, possono essere state un problema per la stessa Rivera. Se il corpo è rimasto impigliato in qualcosa sotto l’acqua, potrebbe non tornare mai più».

Il libro

Di comportame­nti scorretti sul set aveva parlato in un libro anche la star dispersa

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Naya Rivera con il figlio Josey Hollis Dorsey alla premiere di «The Lego Movie 2: Una nuova avventura» nel 2019. A destra, le ricerche nel lago
(Afp e LaPresse) Con il figlio Naya Rivera con il figlio Josey Hollis Dorsey alla premiere di «The Lego Movie 2: Una nuova avventura» nel 2019. A destra, le ricerche nel lago
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