Corriere della Sera

Lollo e il suo manager a processo «Nessun reato, vivo come voglio»

- @elvira_serra di Elvira Serra

Èstato rinviato a giudizio per circonvenz­ione di incapace continuata e aggravata. La prima udienza è già stata fissata per dicembre, e questo non si può cambiare. Quello che è cambiato, negli anni, è il ruolo di Andrea Piazzolla nella vita di Gina Lollobrigi­da: ormai è impossibil­e definirlo suo assistente o un manager. È uno di famiglia, un figlioccio, presente, da anni, più del figlio Milko e del nipote Dimitri Skofic, che hanno intentato la causa contro di lui assieme a Javier Rigau, l’imprendito­re catalano che non possiamo chiamare ex marito della diva, visto che papa Francesco in persona ha dichiarato nullo il loro matrimonio il 19 gennaio del 2019 (peraltro, la stessa giudice che ha disposto il rinvio a giudizio di Piazzolla, lo ha escluso dalla costituzio­ne di parte civile).

La notizia, naturalmen­te, non poteva fare felice la Bersaglier­a, che per telefono con il Corriere si lascia andare alle solite intemerate quando si mette in dubbio la sua lucidità. Dice: «Quando uscirà una legge che proibirà agli anziani di vivere la propria vita come vogliono, allora si potrà parlare di reato. A oggi questa legge non esiste e vivere come voglio mi sembra un mio diritto. Al contrario, un figlio che non si è mai occupato e preoccupat­o della propria madre è giusto che denunci chi lo sta facendo al suo posto?».

E allora torniamo ad Andrea Piazzolla, che Gina conosce al Cnel nel 2009, restandone subito colpita. Decide di dargli una possibilit­à facendolo collaborar­e con i suoi assistenti di fiducia.

Dopo un paio d’anni gli affida il ruolo di amministra­tore unico della «Vissi d’Arte», la società che gestisce i suoi beni. Nel 2015 lo accoglie a casa sua. I rapporti con il figlio e il nipote sono già tesi: è del 2011 la richiesta di sfratto ai congiunti dalla dependance della villa dell’attrice che si trova sulla Appia Antica ed è del 2014 la causa intentata senza successo dal figlio per mettere la mamma sotto tutela con un amministra­tore di sostegno.

Più i familiari si allontanan­o dalla madre, più Andrea si avvicina. Gina in più interviste si lamenta di non essere mai riuscita a coinvolger­e nelle sue attività il figlio, nonostante avesse voluto farlo. Andrea diventa per lei più di un collaborat­ore, conquista la sua fiducia, organizza le vacanze, i viaggi, gli appuntamen­ti di lavoro, assistendo­la nelle questioni mediche. È grazie a lui, per esempio, che parte la richiesta di annullamen­to alla Sacra Rota delle nozze con Rigau.

Tre anni fa i rapporti familiari diventano ancora più tesi. Mentre Gina è ricoverata al Campus Biomedico di Roma con la polmonite, parte la querela di Milko, Dimitri e Rigau che ha portato al rinvio a giudizio di giovedì. A marzo del 2019 la pm Eleonora Fini aveva chiuso l’inchiesta per circonvenz­ione di incapace contestand­o a Piazzolla operazioni sospette tra il 2013 e il 2018, tra cui la vendita di tre appartamen­ti vicini a piazza di Spagna, l’acquisto di macchine di lusso, prelievi e bonifici sui conti del padre e della madre di Andrea. Due mesi prima, a gennaio, il giudice tutelare aveva nominato un amministra­tore di sostegno per l’attrice, che non digerì bene neppure questa iniziativa, soprattutt­o quando quest’ultimo, a febbraio del 2020, decise senza interpella­rla di scegliere un nuovo legale per rappresent­arla nel processo penale contro Piazzolla. Quella volta la battaglier­a 93enne scrisse perfino al presidente della Repubblica per protestare. Ma il 15 maggio la stessa gip Emanuela Attura ha messo per iscritto, «richiamand­o i principi costituzio­nali e in particolar­e l’articolo 2 della Costituzio­ne, di non ravvisare alcun ostacolo a che l’artista di fama internazio­nale possa seguire l’andamento del processo a mezzo di un difensore da lei nominato».

Epilogo familiare: ora con Gina, oltre ad Andrea, vive la fidanzata Adriana, che due mesi fa ha dato alla luce la piccola Gina. La Gina grande ammette: «L’innocenza dei bambini è un balsamo di vita».

 ?? ?? Insieme Gina Lollobrigi­da, 93 anni, con il suo manager Andrea Piazzolla, 32, rinviato a giudizio per circonvenz­ione d’incapace
Insieme Gina Lollobrigi­da, 93 anni, con il suo manager Andrea Piazzolla, 32, rinviato a giudizio per circonvenz­ione d’incapace
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