Omaggio alla pietra, anima dell’architettura
Dalle cattedrali alle biblioteche: un libro percorre la storia degli edifici e l’identità dei territori
La Cappella di Enrico VII nell’Abbazia di Westminster a Londra rappresenta l’apoteosi della volta pendente. La Ciudad de Cultura de Galicia a Santiago de Compostela è stata ispirata a Santiago Calatrava dalla mappa urbana medioevale della città. I Sassi di Matera costituirono uno dei più antichi insediamenti umani. Nel Mapungubwe Interpretation Centre dell’omonima località sudafricana, il tetto ondulato coperto di frammenti di origine sabbiosa testimonia il destino minerario della zona.
Sfogliando le pagine di Stone, il volume edito da Phaidon e curato da William Hall, contenente anche un saggio di Penelope Curtis, si compie un viaggio iconografico nell’architettura avente come materia miliare la pietra. Pur avendo tante forme e altrettanti nomi — per i latini lapis, petra e saxum —, questo dono della Terra in tutte le sue sfaccettature geologiche, sia essa ignea, sedimentaria o metamorfica, è l’anima delle nostre abitazioni. Comprese le rocce di arenaria forgiate dai fattori atmosferici.
E l’uomo ha compiuto miracoli con la pietra, ad esempio erigendo il Pont du Gard nei pressi di Nîmes, dove i blocchi più pesanti raggiungono le sei tonnellate. Il Palazzo della Civiltà Italiana di Roma, dopo che Fendi l’ha riportato al suo antico splendore, è un manifesto del potere e della stabilità monumentale che negli anni Trenta dovevano incarnare certi edifici istituzionali.
Quanta grazia, mistero posseggono anche le costruzioni erette dagli Incas in Perù, magnificati a Machu Picchu. In questo incastro di epoche, stili, funzioni, la pietra esce sempre vincitrice: anche l’estensione del Cimitero di Gubbio realizzata usando il travertino, appare una prova delle sue potenzialità progettuali.
Se l’edilizia religiosa raggiunge risultati imbattibili, ad esempio nella Chiesa del Santissimo Redentore a Venezia o nella Cattedrale di Chartres, come non sottolineare la voluttuosa sfericità della contemporanea Biblioteca di Alessandria affacciata sul Mediterraneo?