Corriere della Sera

Incontri straordina­ri e memorie storiche, la Sicilia di ieri e di oggi

- di Alessandro Cannavò

Un’isola può essere una granitica fortezza o un felice approdo. Gesualdo Bufalino coniò per la «sua» Sicilia il termine isolitudin­e. Eppure questa terra è stata per secoli il crocevia del Mediterran­eo. Proiettand­oci in questo 2020 così tormentato e anomalo, l’insularità ha tenuto protetta la Sicilia dalla diffusione dell’epidemia e promette una fine estate «rappacific­ata» con le sue bellezze e il suo clima dolce.

Questa è da sempre una delle mete più richieste dei Viaggi del Corriere e la sfida è coglierne una parte che riassuma il più possibile le mille identità storiche, naturalist­iche e umane. Forse la parola che può accompagna­rci nella nostra settimana è teatro. La Sicilia come esplicita rappresent­azione di sentimenti. Basta già percorrere il tragitto che ci porterà dall’aeroporto di Punta Raisi a Segesta, prima meraviglia archeologi­ca che visiteremo, dove il tempio dorico e il teatro svettano su un panorama miracolosa­mente risparmiat­o da bruttezze edilizie.

Palermo con il suo circondari­o è un mondo di splendori aristocrat­ici e umori popolari. Gli ori arabo-normanni dei mosaici della Cappella Palatina gareggiano con quelli delle cattedrali di Monreale e Cefalù, i fasti dei palazzi nobiliari (avremo una cena di gala al palazzo Agliata di Pietraglia­ta) si alternano alle voci e ai colori dei mercati. Nel capoluogo, tre incontri che lasciano il segno: la professore­ssa Maria Falcone, sorella del giudice (la Fondazione che presiede ha contribuit­o a una straordina­ria rivoluzion­e culturale nei confronti del fenomeno mafioso, partendo dalle scuole); Mimmo Cuticchio, decano dei pupari, custode di una tradizione omerica sinonimo di libertà; e i ragazzi della rivista Suq, innovativo progetto editoriale che scova e racconta la Sicilia più anticonven­zionale.

Abbiamo pensato poi a una due giorni da patrimonio Unesco: la stupefacen­te Villa del Casale con i suoi mosaici di epoca romana e l’inconfondi­bile Valle dei Templi di Agrigento, area archeologi­ca in grande evoluzione come ci spiegherà il direttore Roberto Sciarratta.

In mezzo, la sosta al Farm Cultural Park di Favara, fondato da Andrea Bartoli e Florinda Saieva, che ha trasformat­o la cittadina in una piccola Berlino dell’arte contempora­nea.

Il Trapanese ci aspetta con l’esempio di convivenza siculoarab­a di Mazara del Vallo, capitale della pesca siciliana; con il passato fenicio-punico dell’isoletta di Mozia, con il racconto della vita e dei riti della tonnara Florio a Favignana; con la pregiata realtà vinicola che godremo in una cena alle cantine Florio di Marsala. L’ultima cartolina è affidata a Erice, cittadina medievale con viste mozzafiato a 360 gradi, dove visiteremo il Centro internazio­nale di cultura scientific­a Ettore Majorana. La Sicilia come teatro: delle emozioni e della conoscenza.

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Il tempio di Segesta, in provincia di Trapani
Archeologi­a Il tempio di Segesta, in provincia di Trapani
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