Corriere della Sera

Da Urbino a Recanati nel cuore dell’arte di Raffaello e Leopardi

- di Paolo Conti

Due geni italiani in un solo viaggio: il sommo Raffaello, rivisto nei luoghi della sua nascita e della sua infanzia, un’occasione per comprender­lo proprio mentre il mondo culturale celebra i 500 anni della sua morte; e poi Giacomo Leopardi, ritrovato nei magici sfondi che gli ispirarono l’Infinito, le radici del suo talento poetico e della sua struggente infelicità. Questo viaggio proposto dal Corriere della Sera ha una sua particolar­issima unicità: potersi soffermare sulle personalit­à di due grandi protagonis­ti dell’identità culturale italiana.

La prima tappa sarà Pesaro, col Palazzo Ducale voluto da Alessandro Sforza nel XV secolo, orgoglioso simbolo di potere e di bellezza. Poi eccoci a Urbino, la terra natale di Raffaello. Naturalmen­te visiteremo la sua casa che conserva alcuni strumenti di lavoro suoi e del padre Giovanni, altro artista che dirigeva una apprezzata bottega d’arte. In quella casa ammireremo una struggente Madonna col Bambino realizzata a quattro mani, simbolo di amore familiare e contempora­neamente della nascita di una immensa personalit­à artistica. Poi visita al Palazzo Ducale di Urbino, voluto dal duca Federico da Montefeltr­o, raffinato umanista e, insieme, potente uomo d’arme: conoscere quel Palazzo significa comprender­e cosa fosse una Corte di quel magico periodo della storia politica e culturale italiana. Un centro di Potere e di produzione intellettu­ale di altissimo livello. Vedremo Urbania, sede di un’antichissi­ma tradizione di lavorazion­e della ceramica.

Poi Loreto, con la grande Basilica voluta da Paolo II. Luogo che porta la firma di sommi artisti: Pomarancio, Bramante, Andrea Sansovino, Giuliano da Sangallo, Antonio da Sangallo il giovane, Baccio Pontelli. Uno scrigno d’arte e fede cattolica: custodisce la Santa Casa in cui, secondo la tradizione, Maria avrebbe ricevuto l’annuncio della nascita di Gesù.

Dopo esserci immersi nel Rinascimen­to, trasferime­nto a Recanati. E qui saremo nel cuore della più alta Poesia Italiana, il celeberrim­o «natìo borgo selvaggio». Gireremo per le vie e le piazze che ispirarono a Giacomo Leopardi i suoi versi. Saremo ospiti della sua casa di famiglia, rimasta intatta nei decenni e nei secoli. Vedremo la magnifica biblioteca paterna (le «sudate carte»). E potremo soffermarc­i davanti all’Ermo Colle, al più famoso orizzonte della storia della poesia italiana. Sarà un’esperienza irripetibi­le, che aiuterà a capire la personalit­à di un genio poetico e gli elementi naturali della sua poetica. L’ultima tappa sarà a Gradara, borgo medioevale miracolosa­mente conservato. Oggi è una meta turistica irrinuncia­bile, anche perché il Castello è lo sfondo della tragedia amorosa di Paolo e Francesca, narrata da Dante nel V Canto dell’Inferno. Dunque, Raffaello, Leopardi, e anche Dante. Un viaggio irripetibi­le.

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Monumenti La fontana di piazza del Popolo, a Urbino
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