IL TEMPO DI KENNEDY E MARILYN E QUELLO DI TRUMP E DELLA MINETTI
Caro Aldo,
un suo accenno dispregiativo rivolto a Trump rispondendo a un lettore mi ha fatto venire spontanea una domanda. Perché tutti parlano bene di Kennedy che nel poco tempo che fu presidente riuscì a lanciare la fallita invasione di Cuba e avviò il massiccio intervento americano in Vietnam e quasi tutti parlano male di Trump che cose simili non ne ha mai fatte e che ha certamente contenuto gli interventi militari americani nel mondo ? Pietro Volpi, Lovere (Bg)
Caro Pietro,
Potrei risponderle che da John F. Kennedy vennero parole di speranza, che invitavano gli americani e in genere gli uomini a dare il meglio di sé stessi; mentre da Donald J. Trump sono venute soprattutto parole di odio e di dileggio per gli avversari, e in genere inviti alla divisione e allo scontro. Ma mi rendo conto che le cose sono più complesse di così.
Gli storici tendono oggi a ridimensionare la figura di Kennedy, che pure fu oggetto di un mito, in vita e più ancora in morte. È vero che Jfk suscitò molte speranze e aprì una stagione nuova, dopo gli otto anni di Eisenhower. È altrettanto vero che commise molti errori, tra cui quelli che lei ricorda (anche se l’escalation dell’intervento americano in Vietnam fu opera del suo successore Johnson; e dopo l’errore della baia dei Porci Kennedy gestì con decisione la crisi dei missili). Qualche anno fa chiesi al cardinale Ruini, a lungo capo dei vescovi italiani, se non avesse sostenuto fin troppo Berlusconi, considerato anche il suo disinvolto rapporto con le donne. Ruini mi rispose che pure Kennedy aveva avuto l’appoggio dei cattolici, e pure Kennedy aveva con le donne un rapporto disinvolto. Avrei voluto dirgli che un conto era Marilyn Monroe, un altro Nicole Minetti; ma mi trattenni, e forse feci bene, visto anche il modo crudele e mai chiarito con cui il clan Kennedy trattò Marilyn. Quanto a Trump, finora non aveva fatto troppi guai anche perché non aveva ancora gestito una crisi. La pandemia ha rivelato i suoi limiti di improvvisatore. Ho l’impressione che il 3 novembre pagherà un prezzo molto alto; nonostante l’evidente debolezza del suo avversario Biden.