Balzo della produzione a maggio Gualtieri: segnali incoraggianti
Istat: +42%, ma recupero lontano. Bankitalia: Pil -9,5%. E Fitch conferma il rating
Il ministro dell’Economia li definisce «dati incoraggianti». In effetti quel +42,1% in un solo mese è un rimbalzo «molto importante», dice Roberto Gualtieri, tanto da «stimare che proseguirà, anche se prevedibilmente a tassi più contenuti, nel bimestre giugno-luglio». Dunque, dopo i mesi bui del lockdown, la produzione industriale italiana riparte. Lo certifica l’Istat nel suo report in cui sottolinea la «significativa ripresa delle attività: tutti i comparti in crescita congiunturale, ad eccezione di quello delle industrie alimentari, bevande e tabacco, che registra una leggera flessione». Anche se rispetto a un anno fa il segno resta inevitabilmente meno: -20,3% rispetto al maggio 2019 e -29,9% rispetto ai mesi precedenti l’emergenza coronavirus. E la stessa Bankitalia stima «una produzione inferiore di quasi il 25% ai livelli precedenti la diffusione dell’economia».
Conferma arriva dai dati Istat sulle diminuzioni registrate in tutti i principali settori rispetto al 2019: mezzi di trasporto (-37,3%); industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-34,1%); fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche (-24,8%). Più contenuti i cali nella produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (-4,2%) e nella fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria (-5,2%). Nel dettaglio, il «rimbalzo» di maggio registra un forte aumento della produzione dei beni strumentali (+65,8%), dei beni intermedi (+48,0%) e dei beni di consumo (+30,8%). Solo +3,4% per l’energia, che però nei mesi precedenti ha sempre avuto un segno più davanti. «C'è ancora molto da fare — riconosce il ministro Gualtieri —; proseguiamo con ancora più determinazione a lavorare per la ripresa e per il rilancio dell’economia».
E pure Bankitalia, pur registrando la crescita di maggio della produzione industriale («segnali di miglioramento in concomitanza con il graduale allentamento delle misure di sospensione delle attività»), rivede le stime sul Pil di un mese fa (-9,2%), con un’ulteriore contrazione anche nel secondo trimestre, dopo il 5,3% del primo: «Sulla base delle informazioni disponibili — si legge nel Bollettino economico trimestrale — si prefigura una contrazione del Pil del 9,5%, seguita da una graduale ripresa nel prossimo biennio (4,8% nel 2021 e 2,4% del 2022)». E comunque nel secondo semestre il Pil «tornerebbe ad espandersi in larga parte per il venire meno degli effetti delle misure di contenimento», dando un «impulso alla ripresa del Pil nel 2021, seppure non sufficiente a compensare interamente le perdite subite. Ma, in caso di una nuova ricaduta dell’epidemia, «potrebbe scendere di oltre il 13% quest’anno». Ma l’agenzia Fitch conferma il rating dell’Italia BBB- , con outlook stabile, riconoscendo il «pesante impatto sull’economia avuto dal Covid, il più grave dell’area euro».