Camilleri, gigante della parola Ricordo d’autore su la Lettura
Da filosofo della scienza amava approfondire i temi più ardui della modernità, ma stupiva per la luminosa competenza in ambiti inattesi, il fumetto o la letteratura irlandese: un’intelligenza aperta, disponibile, davvero libera. Con un ricordo a molte voci dedicato a un grande amico de «la Lettura» scomparso un mese fa, Giulio Giorello, si apre il nuovo numero del supplemento, il #450, che sarà in edicola nel weekend e già oggi è in anteprima sull’App (per smartphone e tablet, disponibile su App Store per iPhone e iPad, o Google Play per Android).
Sono tanti i saggisti, autori e amici che compongono il ricordo di Giorello, e che proprio sul supplemento avevano incrociato con lui dialoghi fecondi. Il matematico Jean Petitot rievoca gli incontri frequenti, dagli anni Settanta fino ai recenti convegni organizzati insieme, il filosofo Salvatore Veca ne ricorda la vitalità «come una molla carica», lo storico del pensiero Dario Antiseri scrive del rispetto di Giorello per posizioni anche opposte alle proprie in tema di fede, il genetista Edoardo Boncinelli ricorda l’amico e il lavoro a quattro mani a un libro appena finito. Lo saluta anche l’ambasciatore d’Irlanda in Italia, Colm Ó Floinn, che ne piange la scomparsa alla vigilia del Bloomsday, il giorno dell’Ulisse del «suo» Joyce. E ancora ne scrivono il fumettista Tito Faraci, la regista Maria Elisabetta Marelli, il divulgatore Telmo Pievani e la youtuber Sofia Viscardi.
A un altro grande maestro è dedicata l’apertura dei Libri: Andrea Camilleri, un anno dopo la scomparsa, rivive nel ritratto commosso di Maurizio de Giovanni, oltre che nel libro postumo pubblicato in due edizioni diverse da Sellerio (Riccardino, in libreria dal 16 luglio). Un gigante della parola, dice di lui de Giovanni, uno che sapeva «scrivere senza inchiostro» e raccontava con la memoria intatta le mille storie di una lunga vita, in cui erano passati Eduardo De Filippo, Leonardo Sciascia, Manuel Vázquez Montalbán e tanti altri. Un gigante, scrive de Giovanni, di cui riusciremo a «pesare» la grandezza forse solo in qualche decennio: tra i suoi miracoli, riportare tanti alla passione per la lettura.
Un numero affollato di emozioni: una, rarissima, è quella che racconta il due volte vincitore dello Strega, Sandro Veronesi. L’autore de Il colibrì (La nave di Teseo) gioca a narrare la serata del premio da una prospettiva inusuale: la notte dello Strega diventa un sogno raccontato alla psicoanalista, affollato di memorie archetipiche (di inizi letterari), ricordi della nascita (di case editrici), spazi metafisici (il Ninfeo del distanziamento) e altri giocosi mascheramenti dell’inconscio. Ma c’è ancora molto altro nel supplemento: Mauro Covacich racconta il nuovo libro del Nobel J. M. Coetzee (La morte di Gesù, Einaudi), Sandrone Dazieri scrive del thriller spiazzante di Frank Thilliez (Il sogno, Fazi), l’americana Erin Morgenstern racconta a Severino
Colombo il mondo magico del suo Il mare senza stelle (Fazi), mentre l’autore bestseller Glenn Cooper conversa con Marcello Simoni parlando del suo romanzo Clean (Editrice Nord) ma anche dell’America colpita dal virus in questi mesi. E lo scrittore Régis Jauffret, che sarà a Salerno letteratura (1825 luglio), illustra a Stefano Montefiori l’esperimento condotto in tempi di lockdown dal settimanale francese «L’Obs»: gli autori contemporanei dovevano scrivere sulla pandemia «alla maniera di» un grande del passato, e lui ha scelto Céline. Altri scrittori anche sull’App de «la Lettura»: oggi il Tema del giorno, il contenuto extra offerto quotidianamente online, propone in anteprima l’incipit del nuovo romanzo di Fabio Geda e Enaiatollah Akbari, intervistati sul nuovo numero del supplemento: Storia di un figlio (Baldini+Castoldi), il seguito del celebre Nel mare ci sono i coccodrilli, dieci anni dopo.