«Troppa confusione, meglio iniziare a ottobre»
La scorsa settimana il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro proponeva di rimandare l’inizio della scuola al 10 ottobre, a elezioni concluse. Ieri, l’allarme dei sindacati: la scuola non è pronta a ripartire a settembre.
Sindaco Brugnaro perché pensa sia giusto rimandare l’inizio della scuola?
«Non dico che sia giusto, il problema è se non ci sono le condizioni. È arrivata dal ministero un’ordinanza dove si chiede ai presidi e ai dirigenti scolastici di mandare tutte le necessità di banchi e arredi, per poter creare le distanze nelle classi. Richiesta che arriva a fine luglio: è complicato riuscire a ottenere forniture importanti per adeguare le scuole».
Cosa pensa possa accadere?
«Se il ministro ritiene di potercela fare a dare informazioni corrette alle famiglie, prima apre la scuola meglio è. Ma se non dovesse riuscirci, non potrà dirlo l’ultima settimana, salvo ulteriori problematiche sanitarie. Abbiamo perso un mese di turismo, tanti ad agosto dovranno lavorare. Poi, con le elezioni, toccherebbe aprire il 14 settembre, richiudere il 20 e se c’è il ballottaggio richiudere il 4 ottobre. Una gran confusione».
Quindi meglio posticipare già da ora?
«Una volta la scuola iniziava il primo ottobre. Che si inizi il 5, il 6 ottobre lo dico per aiutare il governo, la mia non è una provocazione. Se le cose non dovessero funzionare, basta che non si dia la colpa ai sindaci e ai presidi».
La scuola viene sempre dopo?
«Se il governo si sente pronto a comprare migliaia di banchi e mettere tutto in sicurezza in poche settimane, sarò collaborativo. Certo, chiederei agli insegnanti come si sentono all’idea di tornare in aula: non credo servano 80mila assunzioni come sostengono i sindacati».
Teme un ritorno del virus a settembre?
«Spero non ci sia, ma dobbiamo imparare a conviverci. Rimandare l’inizio della scuola non sarebbe la fine del mondo».