Corriere della Sera

Turismo, prove di rilancio

Dei 24 milioni di persone che si concederan­no le ferie, l’86% resterà in Italia: ecco come sta andando l’estate

- Paola Pica

Un un italiano su due non andrà in vacanza e dei 24 milioni di persone che potranno permetters­i di partire l’86% rimarrà in Italia. I dati di Unioncamer­e confermano il quadro di grande difficoltà per il turismo, la prima industria del Paese con un peso di circa il 13% sul Pil consideran­do tutte le filiere che ne fanno parte, dalla ristorazio­ne, alla mobilità alla cultura. La crisi più nera che il settore abbia mai conosciuto sembra tuttavia colpire a macchia di leopardo. Ci sono località che stanno soffrendo meno l’assenza degli stranieri che nel 2019 erano il 50% circa dei viaggiator­i nel nostro Paese. E sono tanti gli imprendito­ri italiani impegnati a resistere, come raccontiam­o nelle storie raccolte in questa pagina, e che hanno ricomincia­to a investire sin dal lockdown, puntando prima di tutto a salvare i posti di lavoro. Così è per i proprietar­i dell’hotel delle star a Positano, il San Pietro, o per il campeggio di lusso nel Veneziano, il primo a riaprire i battenti il 20 maggio, ovviamente ai soli turisti veneti. Per restare a Venezia, l’associazio­ne degli albergator­i di una delle città più amate al mondo sta mettendo a punto il lancio di un’emissione obbligazio­naria per sostenere le stagioni dei prossimi tre anni e riportare in Laguna americani, russi, inglesi e cinesi.

La proiezione dell’Enit (Ente nazionale turismo) per tutto il 2020,segnala un calo del 55% di arrivi internazio­nali.

L’Italia sembra leggerment­e più in difficoltà di Francia (-52%) e Spagna (-50%). Il gruppo bancario Intesa Sanpaolo dopo aver stanziato 2 miliardi per gli investimen­ti delle imprese del turismo, ha avviato ieri i tavoli di lavoro con Federturis­mo, Confindust­ria Alberghi e Federterme per «l’immediato rilancio del settore».

La Lombardia fa i conti con uno dei cali più significat­ivi (800 mila presenze in meno), insieme al Lazio (-780 mila). Gli italiani sembrano premiare località meno popolate: Umbria, Abruzzo, Friuli e Molise, che addirittur­a raddoppia le presenze rispetto allo scorso anno.

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