Bocca: l’idea dei bond da 100 euro che all’utilizzo ne valgono 130
La spinta alla riapertura, racconta Bernabò Bocca, amministratore delegato del gruppo Sina Hotel (e presidente di Federalbergh), è arrivata dall’idea, ispirata dal modello adottato da alcuni ristoranti newyorkesi, «di proporre ai nostri clienti, durante il lockdown e subito dopo, l’acquisto di bond dal taglio di 100 euro validi fino a fine anno ma che al momento dell’utilizzo hanno un valore di 130 euro. Si possono accumulare o regalare e in pratica consentono di avere uno sconto del 30% nei nostri 11 hotel in tutta Italia». La campagna dei voucher rivolta al solo mercato domestico «è stata un successo, abbiamo venduti tantissimi bond». Riaprire dunque è stato il passo successivo, a cominciare da Villa Medici a Firenze. «È importante dare un segnale a una città che tanto ha dato e tanto dà alle imprese turistiche e come tutte le città d’arte sta vivendo un momento di difficoltà». Da Villa Medici sono passate star come Jack Lemmon, Kirk Douglas, Liza Minelli, Luciano Pavarotti, David
Bowie, Gregory Peck. «A luglio — racconta Bocca — faremo il 15% del fatturato dello scorso anno, ma l’importante è che la curva nei mesi a venire non sia discendente. Ovvio — precisa — noi siamo in una posizione privilegiata, ce lo siamo potuti permettere. Purtroppo per tanti albergatori non è così e non per cattiva volontà. Tanti non riescono e il governo dovrebbe premiare chi decide di farlo rinunciando a tutti gli altri aiuti di Stato. Perdo più soldi a stare aperto che stare chiuso? Quel portone chiuso mi faceva male, non lo potevo vedere più». Quello che si fa sentire di più è la mancanza degli americani. Perché Firenze negli ultimi anni era diventata una meta internazionale di turismo extra europeo. «Ora ci sono tanti italiani ed europei ed è come guardare un film completamente nuovo». A settembre, però, ci sarà la Formula Uno al Mugello, poi un evento Ferrari, Dolce e Gabbana, «sono per noi dei segnali importanti». Il tema è far ripartire la domanda ma anche l’offerta soprattutto nelle città d’arte che sono il biglietto da visita dell’Italia nel mondo».