Da Barcellona a Tokyo, le nuove ondate
In Catalogna record di contagi da maggio: «Restate a casa» Crescono i casi a Lisbona e Bruxelles. Allarme in Giappone
Tornano a salire i casi di Covid-19 a Barcellona, a Tokyo e in altre grandi città del mondo. La Catalogna ieri ha invitato 4 milioni di persone a «restare a casa e uscire solo se indispensabile: è l’ultima occasione che abbiamo — ha detto una portavoce del governo regionale — per evitare un nuovo lockdown». A neanche un mese dal termine della prima chiusura, finita il 21 giugno, la regione di Barcellona sta vivendo una seconda ondata di contagi: giovedì ha registrato un picco di nuovi casi, il più alto da due mesi a questa parte, con circa 1.300 positivi di cui 884 nella capitale, seguiti ieri da numeri poco inferiori, dopo una settimana in cui erano scoppiati due nuovi preoccupanti focolai a L’Hospitalet de Llobregat, alle porte di Barcellona, e a Lleida, vicino al confine con l’Aragona.
Venerdì il Govern ha chiesto di limitare al massimo gli spostamenti e le uscite in 13 comuni dell’area metropolitana di Barcellona «per almeno 15 giorni»: «Raccomandiamo che le persone non escano di casa — ha avvertito la ministra della Salute della Generalitat, Alba Vergés — a meno che non sia strettamente necessario», cioè per andare a lavoro, dal dottore o per altre attività «essenziali», sostenendo che le nuove infezioni si sarebbero verificate «soprattutto negli incontri tra amici e parenti». Non è un vero lockdown, ma molti in città temono sia un preludio: le limitazioni sono «raccomandazioni», non divieti; e gli agenti potranno fare controlli ma non multe. Ai cittadini è richiesto di non spostarsi verso le seconde case, di non formare assembramenti di più di 10 persone, di ridurre il consumo sul posto nei bar e nei ristoranti. Locali notturni e discoteche rimarranno chiusi, come teatri, cinema e piscine; resistono, per ora, biblioteche e musei. Anche il Camp Nou, lo stadio dove il Napoli dovrebbe sfidare la squadra di Messi per il ritorno degli ottavi di finale di Champions League, rischia di diventare inagibile.
La preoccupazione di Barcellona si respira in parte anche a Lisbona, dove prosegue il lockdown parziale imposto due settimane fa nelle periferie, e a Bruxelles: in Belgio i contagi sono aumentati del 32% in una settimana, e «tutto lascia pensare — ha detto il virologo Marc Van Ranst — che stia arrivando una seconda ondata locale».
Lo stesso avviene in altri grandi centri urbani fuori dall’Europa. Nel giorno in cui gli Usa toccano i 77 mila casi in un giorno, e l’India sfonda il tetto del milione di positivi da inizio pandemia — con un lockdown totale di una settimana nell’hub tecnologico di Bangalore, nello stato più colpito — cresce l’attenzione su Tokyo: venerdì per il secondo giorno di fila la capitale giapponese ha registrato un record di contagi, con 293 casi, quasi la metà di tutto il Paese. La governatrice Yuriko Koike ha chiesto «alle persone e alle aziende di alzare il loro livello di allerta». L’epidemia si allarga anche in Israele, con oltre 1.800 nuovi casi, localizzati soprattutto in 5 aree urbane, tra cui quella degli ultraortodossi di Gerusalemme; nel Paese resteranno chiusi tutti i negozi tranne supermercati e farmacie.
Le autorità catalane: «Ultima occasione o sarà nuovo lockdown» Nuovi positivi in Israele