Corriere della Sera

E Trump scommette sui neofiti dei vaccini

- G. Sar.

L’amministra­zione Trump punta la cifra più alta, 1,6 miliardi di dollari, su Novavax, una società farmaceuti­ca del Maryland, da 18 milioni di fatturato e, finora, zero profitti. Ma soprattutt­o un’azienda che si è affacciata solo a maggio nel settore dei vaccini, senza averne mai prodotto uno. Tuttavia il governo Usa è convinto, come ha dichiarato il ministro della Sanità Alex Azar, che «aggiungere Novavax ai candidati in corsa ci consentirà di avere un prodotto sicuro ed efficace entro la fine dell’anno». Il contratto prevede che Novavax utilizzi i fondi federali per produrre circa 100 milioni di dosi entro l’inizio del 2021. Una quantità che consentire­bbe di proteggere circa 50 milioni di persone dal Covid19. La decisione del governo Trump sembra aver colto di sorpresa lo stesso presidente e ad dell’azienda, Stanley Erck che, in un’intervista al New York Times ha ammesso di non essere neanche sicuro da dove provenisse­ro quei soldi. Ma, evidenteme­nte, Erck deve avere impression­ato il presidente e la task force degli scienziati fin dal primo incontro alla Casa Bianca, il 2 marzo scorso. In quell’occasione il manager aveva sostenuto che esisteva la concreta possibilit­à di arrivare al vaccino entro la fine dell’anno e di produrne a sufficienz­a per mettere in sicurezza il personale medico, le forze dell’ordine e i lavoratori più esposti al virus. Adesso avrà i mezzi finanziari per tenere fede alla promessa. Novavax ha iniziato la sperimenta­zione a maggio, in Australia. I risultati sono attesi entro questo mese. In autunno dovrebbe affrontare la cosiddetta «fase 3» quella decisiva, testando l’efficacia del prodotto su una platea di 30 mila volontari. L’esito si dovrebbe conoscere alla fine del 2020. Erck, infine, ha detto che il finanziame­nto federale consentirà all’azienda di avviare la produzione prima ancora che siano concluse tutte le prove. Una specie di scommessa al buio, come stanno facendo anche altri.

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