Corriere della Sera

«La casa di vetro, monumento al paesaggio e all’amicizia»

L’imprendito­re e l’architetto: così una sfida progettual­e si sposa col territorio

- Silvia Nani

Che cosa succede quando un committent­e (illuminato) chiama un architetto, suo progettist­a di riferiment­o ma soprattutt­o amico? Il risultato dell’incontro si erge sulle colline di Biella: un edificio che, pur nella sua presenza contempora­nea, quasi scompare tra la vegetazion­e grazie alla struttura vetrata. Pur rimanendo un segno forte che si staglia nel paesaggio.

Alberto Savio, ex imprendito­re tessile, e Federico Delrosso, architetto, entrambi biellesi, si conoscevan­o da ragazzi, sebbene l’amicizia sia nata successiva­mente: «I nostri genitori si frequentav­ano quando noi eravamo piccoli», rievoca Savio. «Ma poi la differenza di età – io sono più grande – ci aveva separati. Ritrovando­ci in seguito abbiamo recuperato subito quel legame, e l’affinità ha creato una modalità di lavoro facile, in cui ci si capisce quasi senza nemmeno parlare». Vari progetti di famiglia e aziendali, tutti seguiti da Delrosso, sono stati il preludio a questo, che Savio descrive come un sogno avverato: «Ho sempre dovuto perseguire l’equilibrio, faticoso, tra funzionali­tà, estetica e valore economico del progetto.

Ogni volta al prezzo di dover rinunciare a un aspetto per privilegia­re l’altro. Qui, per la prima volta, ho deciso di non avere vincoli: questa casa mi doveva piacere totalmente, essere accoglient­e per una famiglia, delle riunioni o un uso aperto alla collettivi­tà. Senza rinunciare a nulla». E aggiunge: «Credo che a chiunque di noi piacerebbe lasciare una traccia di sé: ecco, l’idea è stata anche di creare qualcosa di speciale, capace di trasmetter­e, ai miei pronipoti e a chi verrà dopo di me, il senso del fatto bene e di una bellezza che dura».

L’impresa non si presentava facile: il presuppost­o era il recupero di un ex casolare diroccato in pietra («Legame con il territorio e allo stesso tempo condizione per ottenere l’abitabilit­à dell’edificio», precisa Delrosso). «Questo era un appezzamen­to di terreno incolto, adiacente alla mia proprietà. Anni fa avevo tentato di acquistarl­o ma invano. Quando improvvisa­mente il proprietar­io ha deciso di vendermelo, ho colto l’occasione al volo», rievoca Savio. Sussisteva poi il vincolo paesaggist­ico, con specie di alberi da preservare: «Abgono biamo valorizzat­o querce, castagni e ciliegi selvatici nei pressi della struttura, che ora incornicia­no il paesaggio», racconta l’architetto. Quel rudere, parte della proprietà, era una micro costruzion­e di circa 30 metri quadrati semicrolla­ta: «Abbiamo voluto evidenziar­la per contrasto, lasciandol­a alla base e accostando­la a materiali contempora­nei: cemento a vista, pietra grigia venata locale, resina e betulla bianca».

Il risultato sono 80 metri quadrati con due ali aggettanti in calcestruz­zo e vetrate apribili: «Da lontano si scorcomuni due linee che sembrano appoggiars­i a una pelle di vetro», dice Delrosso. Al centro, un volume chiuso ospita bagno, cucina e la zona letto, con vista totale sul paesaggio: «La sensazione è di dormire su una “casa sull’albero”», dicono. Una casa sofisticat­a nell’estetica ma anche nell’impiantist­ica:

Tutto perfetto nell’iter (durato un anno e mezzo) dallo sviluppo del progetto alla realizzazi­one? «Alla fine direi di sì. Anche se non sono mancati gli scambi accesi. Ma poi facevamo la gara a chi chiamava prima per scusarsi», ricordano entrambi. Certo, dalla committenz­a, una pecca emerge: «Il budget, sforato oltre ogni immaginazi­one...», rivela Savio, che però mostra di essersene fatto una ragione: «Per formazione ho sempre ben presente i conti. Ma sono certo che tra qualche anno li avrò dimenticat­i. Invece la bellezza di questa casa rimarrà. Voglio goderla io, ma anche aprirla a tutta la comunità biellese».

Volevo lasciare una traccia di me stesso ai posteri. E aprirò alla comunità Alberto Savio, imprendito­re

Valorizzat­e le piante della collina E sembra di stare in una casa sull’albero Federico Delrosso, architetto

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Legami Nella foto grande e accanto, l’esterno di Teca House, immersa nel paesaggio delle colline di Biella. In alto, il proprietar­io Alberto Savio (a destra) con il progettist­a Federico Delrosso (fotoserviz­io Matteo Piazza)
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Corriere.it Proseguono su corriere.iti/eve nti/design le video interviste ai protagonis­ti del design e dell’arredo made in Italy

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