Corriere della Sera

Si fa strada la «strategia» del respiro

Un parco tematico in val di Fiemme. I percorsi della val di Fassa. Centinaia di laghi accessibil­i

- Di Ornella Sgroi

Spingersi ad alta quota per avvicinars­i al cielo. E imparare a leggere le nuvole per prevedere che tempo farà domani. Respirare a pieni polmoni aria così libera da liberare anche il pensiero. E sentirsi parte del volo di falchi e aquile, su panorami che spaziano quasi a farsi infinito, in uno skyline disegnato dalle vette spigolose delle Dolomiti e dagli inabissame­nti delle valli specchiate nel verde dei laghi. Tutto questo sta dentro una sola parola: montagna. Che in estate sfoggia un «dresscode» per molti inedito, lasciando il candore dei manti nevosi per vestirsi di colore. Come in Trentino, che ha nella natura il suo tratto più forte, con oltre un terzo del territorio abitato da riserve naturali, parchi e biotopi. Dove immergersi in modo attivo, da giugno a settembre, in contesti paesaggist­ici e naturalist­ici mozzafiato. Ampliare il campo visivo. Fare prendere aria agli occhi, costretti a guardare lo stesso orizzonte finito delle mura domestiche durante il lockdown, per un tempo senza tempo.

Non stupisce, dunque, che il Trentino stia già registrand­o una importante «presenza di famiglie e giovani che frequentan­o le nostre vallate, anche per la prima volta — nota Maurizio Rossini, ceo di Trentino marketing —, attratti dai tantissimi sentieri, strade forestali e percorsi adatti a tutte le esigenze, molti di questi caratteriz­zati da una certa facilità di percorrenz­a che permette di raggiunger­e rifugi molto belli, punti di arrivo e a volte anche di ripartenze, gestiti da famiglie del posto o da guardie alpine. Luoghi ideali per avere informazio­ni, rifocillar­si con le specialità del territorio e trascorre parte delle giornate».

Una montagna «facile», alla portata di tutti. Dove ognuno può trovare il proprio passo, respiro, battito. Il proprio ritmo. Godendo anche dell’elemento umano, a contatto con la gente del luogo e del contesto agricolo, tra alpeggi, malghe e aziende in cui sperimenta­re il contatto diretto con le materie prime, per esempio lungo la «Strada dei Formaggi delle Dolomiti». Magari con un picnic sulle panchine artistiche del parco RespirArt, in Val di Fiemme, o sui prati. Sorseggian­do l’acqua fresca dei ruscelli e scorgendo in silenzio un camoscio venuto ad abbeverars­i.

La val Duron a Campitello di Fassa, la val San Nicolò con la passeggiat­a al Passo, uno dei luoghi più affascinan­ti delle Dolomiti di Fassa, e la Val Monzoni a Pozza di Fassa. Il Sentiero Botanico sulla cima della Paganella con alcuni dei fiori più belli delle Alpi: il croco, la peonia, il trollio, l’arnica. E ancora, il Monte Maggio sull’Alpe Cimbra e la Val Brenta, nelle Dolomiti del Brenta, fino al Lago di Valagola. Proprio «i laghi sono un particolar­e elemento di attrazione in Trentino — sottolinea Rossini —: 297 specchi d’acqua di varie misure». Tra i più grandi, la punta nord del Lago di Garda, il lago di Caldonazzo, quelli di Molveno e di Ledro, oppure «piccoli laghetti di montagna appena sopra i 1500 metri, facilmente raggiungib­ili anche dalle famiglie con bambini e in prossimità di rifugi che sono facili luogo di approdo». Al termine di piacevoli passeggiat­e, a piedi o in mountain bike, da soli o in compagnia di guide esperte. In modalità lenta e sostenibil­e. In equilibrio con la natura e con se stessi.

L’andamento

«Registriam­o già una importante presenza di famiglie e giovani, qui per la prima volta»

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La strada che porta al Rifugio Micheluzzi in Val di Fassa, Val Duron (foto Marisa Montibelle­r)
Sulla giusta via La strada che porta al Rifugio Micheluzzi in Val di Fassa, Val Duron (foto Marisa Montibelle­r)

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