La Lettura, una nuova stagione
Con Covacich, Magris, Missiroli, Piperno e tanti altri, ecco al via la lunga estate del supplemento domani in vendita col «Corriere»
L’estate de «la Lettura» inizia domani con le molte novità e sorprese del nuovo numero, il #451, che sarà più ampio, di ben 64 pagine, e più denso di contenuti. Si apre sul supplemento una nuova stagione di letteratura e di arti, di conversazioni e anteprime, con più spazio per fare il punto su questioni importanti del mondo contemporaneo, o per approfondire argomenti di grande respiro. E per far incontrare ai lettori le voci più significative del nostro tempo, che si tratti di scrittrici e scrittori oppure di scienziati, economisti, politologi, artisti, musicisti.
Appuntamento a domani in edicola: altra novità è infatti che per tutta l’estate «la Lettura» uscirà di domenica (e resterà in edicola nel corso della settimana) e sarà venduta in abbinamento obbligatorio al «Corriere della Sera», a soli 50 centesimi oltre al prezzo del quotidiano, per un totale di 2 euro. Ad accogliere i lettori, fin dalla copertina, la prima delle sorprese del numero, l’opera esclusiva del misterioso e grande street artist Banksy.
Più spazio, più agio per approfondire ogni argomento, quindi, e per ospitare più contenuti. Due esempi sono le ampie narrazioni che aprono e chiudono il numero»: un viaggio nella letteratura maggiore del Novecento e un percorso nella storia (filosofica, artistica, psicologica) del significato simbolico dei colori. Si comincia con il confronto tra i due giganti del Modernismo, Marcel Proust e Virginia Woolf, raccontati da Alessandro Piperno. Anzi, indagati: Piperno scava nelle loro opere e nelle loro vite, e le trova in risonanza, per l’estrazione borghese, per gli snobismi celati o esibiti (lo sguardo riservato da entrambi alla nobiltà), le frivolezze amate o detestate, le intimità difficili. Con i tanti lati oscuri, anche quelli: la malattia, ad esempio, o la vita breve e inquieta di entrambi.
Altro affresco grandioso è quello dipinto dai colori, nella natura e in tutte le arti: è Claudio Magris (che lunedì 20 sarà a Pavia per la Milanesiana) ad accompagnare il lettore in una narrazione che spiega il blu delle vetrate di Chartres, il nero amato dai mistici antichi come Teresa d’Avila, l’indaco magico dei racconti di Hoffmann. Avvertendo che «i colori non ci sono, ma si vedono».
Anche la poesia si occupa di cose che sono impalpabili eppure esistono: il dolore, l’amore, l’essere, l’io. E arriva, pure, da luoghi impalpabili: lo scrittore Marco Missiroli incontra la poetessa Mariangela Gualtieri (è uscita per Crocetti la riedizione della sua raccolta Antenata) e con lei parla della nascita della parola poetica, dei
silenzi, di maestri come Szymborska o Whitman, della lingua personale dell’autrice che ha radici nel parlato delle nonne, il dialetto di casa. La poesia apre la sezione Libri, che prosegue con incontri, commenti, interviste. Ad esempio, la scrittrice Almudena Grandes illustra ad Alessia Rastelli il nuovo libro (La figlia ideale, Guanda), che nella storia di un’assassina chiusa in manicomio nella Spagna franchista ricostruisce l’atmosfera soffocante e ossessiva della dittatura.
Tra le recensioni, molti scrittori approfondiscono temi d’attualità e spunti di riflessione: Emanuele Trevi mette a confronto i due eroi omerici Achille e Ulisse, sull’onda del nuovo libro di Matteo Nucci per Einaudi; Romana Petri riflette sull’incomunicabilità e il virtuale di oggi leggendo il nuovo libro di Andrés Neuman (La vita alla finestra, Einaudi); Teresa Ciabatti fa luce nell’inferno che sta dentro e intorno al delitto di Avetrana, cui è dedicato il libro di Flavia Piccinni e Carmine Gazzanni (Fandango).
Molte visioni ed emozioni nella sezione dedicata all’arte, gli Sguardi: il nuovo numero ospita una conversazione del regista Carlo Verdone con il critico Vincenzo Trione. L’occasione è la mostra che svela per la prima volta le fotografie di Verdone, voluta da Elisabetta Sgarbi nell’ambito della Milanesiana, al Madre di Napoli dal 30 luglio. Le nuvole, soggetti degli scatti del regista, raccontano in controluce il suo umore, il suo carattere, le case che ha abitato, e il regista spiega, parla di Tiepolo e Turner, delle sue ossessioni e dei suoi film.
Altro viaggio nell’arte, sul nuovo numero, è quello in compagnia di Mauro Covacich, visitatore «distanziato» della mostra di Raffaello alle Scuderie del Quirinale: ci comunica la meraviglia dell’esposizione, ma racconta anche la difficoltà del nostro riaffacciarci alla vita «in presenza», tra perplessità e momenti di incanto. Anche se, illustra Emilio Isgrò in un ampio intervento, l’arte comprende in sé, a vari livelli, anche il concetto di lontananza e di distanziamento. Non solo per la distanza storica che non la scalfisce, ma anche per l’isolamento dell’artista, e in fin dei conti anche per il distacco dell’illusione, la distanza dal verosimile o dal reale. Sul «tutto e subito», l’«immediato» dell’oggi, la voracità del consumo cui eravamo abituati «prima», ragionano Caterina Caselli e Aldo Nove, in una conversazione in cui parlano di musica, di poesia, e degli insegnamenti poetici, profetici e musicali di Lucio Dalla.