Il teatro «en travesti» dei Legnanesi che piaceva ad Arbasino
Rete 4 ripropone la comicità dei Legnanesi con un poker di appuntamenti in prima serata: «Signori si nasce… e noi?», «La Famiglia Colombo», «70 voglia di ridere… c’è!» e «I Colombo viaggiatori» (ora su Mediaset Play). Da oltre 70 anni, I Legnanesi sono l’esempio più celebre di teatro en travesti in Italia, con una comicità frutto di una cultura popolare espressa attraverso uno spassoso mix di italiano e lumbard (come Gilberto Govi fu costretto a fare con il genovese, all’approdo in tv). In scena, le maschere create nel 1949 da Felice Musazzi sono impersonate dall’autore e capo della Compagnia Antonio
Provasio (La Teresa), da Enrico Dalceri (La Mabilia) e da Luigi Campisi (Il Giovanni). I Legnanesi di Musazzi (ex metalmeccanico della Franco Tosi) ho fatto in tempo a vederli al teatro Odeon di Milano dopo aver letto lo strepitoso Almanacco Bompiani del 1975. Sentimental (a cura di Rita Cirio) dedicato al teatro di rivista italiano e dove troneggia il celebre saggio di Alberto Arbasino Due sguardi sui Legnanesi. La compagnia en travesti da ringhiera era composta di operai che, senza montarsi la testa, di giorno lavoravano in fabbrica e la sera partivano in pullman per Milano, tornando a casa a ora tarda, a fine spettacolo.
Arbasino paragona lo stile di Musazzi a quello brechtiano, citando il cabaret pop di Karl Valentin e consacrando l’eccentricità nel messaggio diretto e irresistibile offerto alla platea: «Musazzi e la sua incredibile troupe e la sua straordinaria drammaturgia. Verranno poi — noiosamente e tardi — “scoperti” e magari “rivalutati” dagli eruditi futuri, com’è normale che capiti ai Petrolini e ai Ruzzante, ai W. C. Fields e alla Wanda Osiris. Però la Kulturkritik più aggiornata e “scientifica” ne autorizza fin d’ora una lettura contemporanea perfettamente omologa agli entusiasmi “classisti” del pubblico popolare…». La comicità si basa tutta sulla farsa e sul furore interpretativo.