«Non esistono solo gli interessi nazionali»
«Ormai è chiaro che il Consiglio europeo è il luogo in cui vengono difesi gli interessi nazionali mentre il Parlamento Ue difende quelli europei». Il belga Philippe Lamberts è uno dei due capigruppo dei Verdi al Parlamento Ue, l’altro è la tedesca Ska Keller.
Perché non vi soddisfa l’accordo raggiunto dal Consiglio sul prossimo bilancio Ue 2021-2027?
«In base ai trattati il Parlamento è autorità di bilancio e deve dare il suo consenso al budget Ue ma non c’è scritto che deve accettare qualsiasi accordo preso dal Consiglio. E l’accordo di lunedì non soddisfa il Parlamento europeo, non solo i Verdi ma la gran parte dei gruppi politici».
Perché?
«Per i tagli fatti ad alcuni programmi del budget. Il Consiglio aveva promesso che sarebbero stati compensati nel
Recovery Fund e invece così non è stato. I Paesi Ue, a cominciare dai “frugali”, avevano detto di volere un bilancio modernizzato. Ma alla fine sono stati eliminati programmi che guardano all’avvenire: la piccola parte della politica agricola comune che la fa diventare più verde, i fondi per la ricerca e quelli per migliorare la salute pubblica. Questi tagli non li accettiamo. E poi c’è la condizionalità legata al rispetto dello Stato di diritto, un meccanismo troppo fluido: vogliamo un rafforzamento. E infine il nostro ruolo nel piano di rilancio. Il margine di manovra è stretto ma non nullo».
Accetterete gli sconti a favore dei «frugali»?
«Bisogna essere un po’ sottili nella strategia di negoziazione: anche se credo che i rebates debbano essere eliminati, penso che non sia la battaglia più ovvia per vincere. I Paesi “frugali” sono tornati a casa con questo trofeo e dunque lasciamoglielo ma troviamo le compensazioni per questo».