Corriere della Sera

Di Maio: io con Conte per un nuovo Movimento

La spinta per un ruolo del premier anche in vista della battaglia per la leadership

- Alessandro Trocino

In due anni Giuseppe Conte è passato da signor nessuno, catapultat­o sullo scranno più alto della politica, a premier apprezzato o temuto, con una popolarità sempre in crescita. Anche l’atteggiame­nto del Movimento ha oscillato, tra i timori che l’ascesa di Conte diventasse troppo ingombrant­e e la voglia di coinvolger­lo in modo più organico, sottraendo­lo all’influenza del Pd e a una leadership più autonoma. Sembra ora prevalere un atteggiame­nto inclusivo perché, dopo il successo del Recovery Fund, Di Maio, parlando con i suoi, spende parole di elogio per Conte: «Insieme possiamo segnare un nuovo inizio per il Movimento di governo. Io e Conte, insieme a Paola Taverna, Roberto Fico e molti altri, possiamo segnare un grande cambiament­o».

Più volte si è chiesto a Conte di iscriversi al Movimento. Lui, che è stato proposto proprio dai 5 Stelle, a un certo punto è sembrato prendere il largo da solo, spalleggia­to dal Pd. Per questo, più o meno polemicame­nte, gli si è chiesto di iscriversi. Non è ora il caso per Di Maio, che non si sbilancia neanche su un possibile futuro di Conte come leader. «Non è il caso di tirarlo per la giacchetta», dice ai suoi. Ma, poi prefigura un prossimo futuro in cui loro due, «spalla a spalla», possano proseguire insieme .

Del resto Di Maio è già cambiato. Si è scritto molto della sua svolta moderata, governista, lontana anni luce da certi cedimenti al populismo passati. Il nuovo Di Maio è più amico di Matteo Renzi che di Alessandro Di Battista, incontra volentieri «poteri forti», come Mario Draghi. A Davide Casaleggio preferisce nettamente Alcide De Gasperi.

Potrebbe essere un buon modello anche per Conte, che il ministro degli Esteri loda: «Ha svolto un ruolo importante in Europa, non era affatto scontato il risultato». Di Maio vede in Conte una personalit­à con la quale condivide non soltanto la poltrona di governo ma anche i valori. E per questo spera che il premier possa avere un ruolo più importante dentro il Movimento. Del resto sarebbe un alleato importante se davvero

La linea

Il ministro: insieme possiamo segnare un nuovo inizio anche per il governo

si scatenasse una guerra per la leadership con Alessandro Di Battista a sfidare Taverna e, chissà, lo stesso Di Maio. A quel punto non si voterebber­o due candidati ma due idee di Movimento. Una dura e pura, ancorata a un passato barricader­o di no e intransige­nza, una molto più morbida e disponibil­e alle alleanze, pur tenendo dritta la barra dei vecchi ideali, garantita dal sostegno di Beppe Grillo.

Qualcuno pensa che Di Maio voglia appoggiars­i a Conte perché si senta a rischio di emarginazi­one. Fatto sta che per Di Maio il futuro è una strada da percorrere insieme: «Dobbiamo mostrare unità e compattezz­a. Insieme possiamo costruire un Movimento dal volto nuovo e governare per i prossimi anni».

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