Di Maio: io con Conte per un nuovo Movimento
La spinta per un ruolo del premier anche in vista della battaglia per la leadership
In due anni Giuseppe Conte è passato da signor nessuno, catapultato sullo scranno più alto della politica, a premier apprezzato o temuto, con una popolarità sempre in crescita. Anche l’atteggiamento del Movimento ha oscillato, tra i timori che l’ascesa di Conte diventasse troppo ingombrante e la voglia di coinvolgerlo in modo più organico, sottraendolo all’influenza del Pd e a una leadership più autonoma. Sembra ora prevalere un atteggiamento inclusivo perché, dopo il successo del Recovery Fund, Di Maio, parlando con i suoi, spende parole di elogio per Conte: «Insieme possiamo segnare un nuovo inizio per il Movimento di governo. Io e Conte, insieme a Paola Taverna, Roberto Fico e molti altri, possiamo segnare un grande cambiamento».
Più volte si è chiesto a Conte di iscriversi al Movimento. Lui, che è stato proposto proprio dai 5 Stelle, a un certo punto è sembrato prendere il largo da solo, spalleggiato dal Pd. Per questo, più o meno polemicamente, gli si è chiesto di iscriversi. Non è ora il caso per Di Maio, che non si sbilancia neanche su un possibile futuro di Conte come leader. «Non è il caso di tirarlo per la giacchetta», dice ai suoi. Ma, poi prefigura un prossimo futuro in cui loro due, «spalla a spalla», possano proseguire insieme .
Del resto Di Maio è già cambiato. Si è scritto molto della sua svolta moderata, governista, lontana anni luce da certi cedimenti al populismo passati. Il nuovo Di Maio è più amico di Matteo Renzi che di Alessandro Di Battista, incontra volentieri «poteri forti», come Mario Draghi. A Davide Casaleggio preferisce nettamente Alcide De Gasperi.
Potrebbe essere un buon modello anche per Conte, che il ministro degli Esteri loda: «Ha svolto un ruolo importante in Europa, non era affatto scontato il risultato». Di Maio vede in Conte una personalità con la quale condivide non soltanto la poltrona di governo ma anche i valori. E per questo spera che il premier possa avere un ruolo più importante dentro il Movimento. Del resto sarebbe un alleato importante se davvero
La linea
Il ministro: insieme possiamo segnare un nuovo inizio anche per il governo
si scatenasse una guerra per la leadership con Alessandro Di Battista a sfidare Taverna e, chissà, lo stesso Di Maio. A quel punto non si voterebbero due candidati ma due idee di Movimento. Una dura e pura, ancorata a un passato barricadero di no e intransigenza, una molto più morbida e disponibile alle alleanze, pur tenendo dritta la barra dei vecchi ideali, garantita dal sostegno di Beppe Grillo.
Qualcuno pensa che Di Maio voglia appoggiarsi a Conte perché si senta a rischio di emarginazione. Fatto sta che per Di Maio il futuro è una strada da percorrere insieme: «Dobbiamo mostrare unità e compattezza. Insieme possiamo costruire un Movimento dal volto nuovo e governare per i prossimi anni».