Stem, disabilità, Covid-19: il sostegno alla società civile
Tre campi di intervento. L’arte sposa le competenze digitali. Un’app dall’intesa con l’Imperial College
Èormai maggiorenne, con poco meno di 500 progetti alle spalle e tante iniziative in rampa di lancio. Eccolo l’identikit della fondazione Vodafone, impegnata in attività di solidarietà sociale. Più di 100 milioni di euro investiti in progetti per sostenere la società civile, favorendo accessibilità e inclusione sociale. Tre gli ambiti di intervento: giovani e competenze digitali, app al servizio della comunità, tecnologia e salute; tutto ciò che può servire a migliorare, puntando sulla tecnologia, la vita delle persone.
È il caso di «Next-Land», una scommessa sul futuro di 1.000 studenti di sei scuole medie dei quartieri periferici torinesi di Barriera Milano, Aurora e Lucento, invitati, alla fine dei tre anni di studi della scuola secondaria di primo grado, alla scelta del percorso di studi superiori. Una scelta «viziata» da esigenze di futuro: le materie su cui si focalizzerà l’attenzione, a partire da settembre prossimo e fino a dicembre del 2021, sono, infatti, scienza, tecnologia, ingegneria e matematica. Le cosiddette «Stem». Ma calcoli e numeri non ingannino: dietro il progetto ideato dall’associazione «Next-Level», sostenuto, tra gli altri, dalla Fondazione Vodafone, è come se garantissero per i ragazzi, Leonardo da Vinci e la bellezza delle opere esposte nei musei. Ecco che, allora, guardarsi in uno dei celebri specchi dell’artista Michelangelo Pistoletto, favorirà la scoperta dei segreti della Fisica e della quarta dimensione; così come, passeggiare per la Torino ottocentesca, regalerà pillole di storia e senso di appartenenza alla comunità.
Tra il presente e il futuro. «Siamo felici di sostenere Next-Land, perché, da un lato offre ai ragazzi nuovi strumenti di apprendimento, stimolandoli
L’unione fa la forza DreamLab sfrutta la carica degli smartphone dormienti per elaborare dati
a coltivare il proprio talento e le proprie aspirazioni e, dall’altro, li aiuta nello sviluppo di competenze fondamentali nel mondo del lavoro di oggi», osserva Marinella Soldi, presidente di Fondazione Vodafone Italia, sempre in prima linea quando si tratta di fare qualcosa per gli altri. Mettendoci le mani. Per esempio, in uno spazio di tecnologie di fabbricazione digitale, dove Vodafone ha deciso di esserci, supportando la fondazione «Tog» a Milano, in un progetto rivolto a bambini con gravi disabilità (paralisi celebrali e sindromi genetiche).
Si tratta di un FabLab vero e proprio, nel quale realizzare soluzioni personalizzate di supporto all’autonomia dei ragazzi disabili, servendosi di tecnologie di fabbricazione digitale: dalla sala 3D al laboratorio attrezzature, dalla sala gessi al laboratorio ortopedico. L’unione fa la forza: se milioni di smartphone fossero interconnessi tra loro, di notte, mentre dormiamo (quando la potenza di calcolo del telefonino è inutilizzata) potrebbe essere elaborata una enorme quantità di dati. Per questo è nata l’app «DreamLab», applicata alla ricerca sul Covid-19 e condotta dall’Imperial College di Londra. È vero, l’app, realizzata da fondazione Vodafone, è già stata scaricata da 180mila persone, ma se l’unione fa la forza, perché non ricordarlo: dopo il download, selezionare «Coronavirus» nella sezione «Progetti». L’importante è mettere in carica lo smartphone: un modo come un altro per restare connessi col prossimo.