Juventus, è qui la festa Ma Sarri ha dei sassolini «Sto sui c... a qualcuno»
Bianconeri a Udine: con 3 punti arriverà il nono titolo di fila
Tre punti per lo scudetto, adesso e subito. A un mese esatto dalla ipotetica finale di Champions, Maurizio Sarri può centrare il suo primo grande successo in Italia, dopo quelli ottenuti tra i dilettanti e dei quali va giustamente orgoglioso. Ma questa è un’altra storia, è un mattone importante per la leggenda, verso quello che è ormai l’obiettivo dichiarato del presidente Andrea Agnelli: dieci titoli di fila, come reazione commisurata nella sua grandezza all’assenza del nome Juventus per due volte nell’albo d’oro, causa Calciopoli.
Celebrare il nono titolo a Udine, luogo di culto bianconero dal 5 maggio 2002, avrebbe poi un gusto ancora più particolare, ma in vista della sfida contro il suo ex collaboratore Luca Gotti (con Sarri al Chelsea), il tecnico evita di alzare le braccia prima di tagliare il traguardo: «Nello sport la parola vicino non significa niente: mancano 4 punti (che poi sono diventati 3 per il pari dell’Inter ndr) e sappiamo che farli è faticoso per tutti. Dobbiamo restare sul pezzo». A occhio e croce, quando il pezzo sarà tricolore, Sarri si toglierà qualche sassolino dalle scarpe: «Le critiche continuano? Probabilmente sto sui c... a qualcuno — dice l’allenatore con il suo intercalare poco oxfordiano — . Non lo so, mi interessa relativamente, perché poi quelle giornalistiche sono opinioni che ritengo legittime, ma su una materia in cui penso di saperne di più. Può darsi che sbagli, ma fatemi essere presuntuoso in questo».
L’importante è che siano i giocatori a seguire l’allenatore e non certo la critica. Sarri, per sua stessa ammissione, non è uomo da frequenti pacche sulle spalle, ma anche questo non è necessariamente un limite: l’anno scorso i giocatori del Chelsea a gennaio non ne sopportavano più i metodi, ma gli abbracci dopo la finale di Europa League vinta sembravano quelli di un gruppo coinvolto e appagato dal (notevole) lavoro del loro tecnico. Se poi qualcuno celebrava anche la partenza di Sarri, ci sta.
Di certo, tra le tante anomalie di questa stagione, c’è quella della mini-Champions in calendario dopo il campionato, con appena tre partite da giocare: la Juve deve prima battere il Lione il 7 agosto nel ritorno degli ottavi dopo l’1-0 subito in Francia, ma rimane comunque una candidata forte. Del resto l’intesa fra CR7 e Dybala, con l’argentino grande protagonista dopo la lunga sosta per il virus, da teorico punto debole si è rivelato quello di forza: «La difficoltà nella convivenza tra due giocatori di così alto livello fatico a vederla. Possiamo non coprire benissimo l’area in alcuni momenti, ma poi è tutto compensato dalla forza individuale di due giocatori di livello mondiale, che hanno fatto in coppia 51 gol finora». Sarà lo scudetto dei grandi solisti quindi. In attesa di sentire un giorno pure l’orchestra.
Nello sport la parola vicino non significa niente: mancano 3 punti e sappiamo che farli è faticoso per tutti. Dobbiamo restare sul pezzo