Corriere della Sera

Sarà una donna a guidare i 5 Stelle?

Dopo le Regionali la discussion­e sul capo politico. Le manovre per frenare Di Battista

- di Emanuele Buzzi

Si fa strada l’idea di una leader donna per i 5 Stelle. In lizza Chiara Appendino, sindaca di Torino, e la senatrice Paola Taverna.

Una donna leader, un rimpasto sul tavolo e una guerra intestina da chiudere quanto prima: l’agosto del Movimento si preannunci­a caldo. All’orizzonte ci sono questioni aperte e rimandate per mesi. Tutte inevitabil­mente legate tra loro, fondamenta­li per capire gli equilibri (del governo e dei Cinque Stelle) che saranno.

I gruppi

La prima ad essere affrontata sarà quella relativa ai gruppi parlamenta­ri. Nella giornata di giovedì è successo di tutto. Prima diversi deputati hanno raccolto una sessantina di firme per la sfiducia al direttivo, poi i vertici hanno tentato di convocare un’assemblea su Zoom (quando poche ore prima si era tenuta in presenza), alla fine è partita la richiesta per un’assemblea congiunta di deputati e senatori per martedì prossimo. Si tratta del preludio alla richiesta di un cambio della guardia, con l’ipotesi di votare i sostituti dei due direttivi già ai primi di settembre.

Il reggente

L’ala contiana ne esce ridimensio­nata. Ortodossi e governisti invece sono in una fase di stallo. Alcune voci critiche come Giorgio Trizzino vedono le cause della frantumazi­one «nell’abbandono precipitos­o da parte di Luigi Di Maio dell’incarico di capo politico, nell’esitazione nell’indire l’Assemblea e nell’esistenza di fazioni influenzat­e spesso da componenti di governo». E rilancia: «Occorre un congresso vero, organizzat­o per mozioni». Ma in realtà per ora prevale l’attesa. Il reggente Vito Crimi ieri è finito nel mirino del gruppo dopo le dichiarazi­oni in cui ha sostenuto che i deputati «sono convinti che abbiamo fatto un buon lavoro».

L’ipotesi rimpasto

In questa situazione, prima del voto sulle Regionali, con i territori che premono per avere una autonomia sulle intese locali (ieri i pugliesi hanno ratificato con il 78,3% il sì alle intese con liste civiche) c’è chi auspica un rimpasto di governo veloce, una suggestion­e che i dem sposerebbe­ro, ma che necessita di una sponda comune tra Giuseppe Conte e Di Maio e di una strategia per arginare i possibili temporeggi­amenti di Italia viva. Una possibilit­à agostana.

I nomi per la guida

Solo dopo le urne, ci sarà spazio per i Cinque Stelle del futuro. ma alcuni punti sono già chiari. Davide Casaleggio preme per nuovi criteri di selezione e il 4 ottobre (compleanno del M5S) ha intenzione di dare il la al suo progetto. Beppe Grillo pare voler attendere gli sviluppi della situazione, mentre Di Maio è sempre più a suo agio nel ruolo di «regista» ed è difficile che torni in prima linea. Ecco allora, anche per contrastar­e l’idea di Alessandro Di Battista capo politico in solitaria («amato dalla base ma non dai gruppi parlamenta­ri», dicono a Roma), rispuntare la suggestion­e di una donna. Il nome che circola è sempre quello di Chiara Appendino e gli Stati generali organizzat­i a Torino suonano come il preludio di una investitur­a. C’è anche Paola Taverna pronta a correre (ma la sua candidatur­a è sminuita da alcuni big: «Non ha i numeri») e Stefano Buffagni come outsider. Ma se sarà una coppia, un triumvirat­o o un capo affiancato da una mini-segreteria di 5-6 persone è ancora da decidere, anche per provare a tenere unito un M5S sempre più lacerato.

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Totonomi Chiara Appendino, 36 anni, e Paola Taverna, 51
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