Corriere della Sera

Posti senza limiti sui treni veloci L’allarme del Cts: «Preoccupan­te»

L’annuncio di Trenitalia e Italo. Anche in Lombardia sui mezzi pubblici si può occupare il 100% dei sedili

- Fabrizio Caccia

«Noi abbiamo sempliceme­nte applicato le regole», dicono da Italo. «E comunque siamo pronti ad attenerci ad eventuali nuove disposizio­ni», assicurano anche da Trenitalia. Intanto, però, è successo che da ieri i treni ad alta velocità in Italia hanno ricomincia­to a viaggiare al completo, con il 100 per cento dei posti occupati.

Fine del distanziam­ento, niente più sedili vuoti. E la novità non è piaciuta affatto in seno al Comitato tecnico scientific­o del governo, in un momento in cui la curva dei contagi è tornata a crescere e l’indice Rt è ormai prossimo all’1 a livello nazionale: «Una scelta che desta molta preoccupaz­ione», hanno detto subito gli scienziati.

«Una scelta del tutto sbagliata — afferma perentorio il professor Walter Ricciardi, consiglier­e scientific­o del ministro della Salute Roberto Speranza — Proprio il distanziam­ento contribuis­ce alla sicurezza di questo mezzo di trasporto, il treno, che diventereb­be altrimenti insicuro», fa notare il consulente ministeria­le.

Già. Va detto però che le Frecce di Trenitalia e i convogli superveloc­i di Italo si sono limitati a osservare e mettere in pratica le disposizio­ni contenute nel Dpcm dello scorso 14 luglio, che resterà in vigore fino all’8 agosto. Disposizio­ni adottate in base a linee guida approvate a suo tempo dallo stesso Comitato tecnico scientific­o ed inserite poi nel decreto del presidente del Consiglio dei ministri firmato dal premier Conte il 14 luglio. Nel documento si legge testualmen­te: «A bordo dei treni a lunga percorrenz­a è consentito derogare al distanziam­ento interperso­nale di un metro nei casi in cui...».

E, più sotto, ecco un lungo elenco di condizioni stringenti tra cui: il riciclo dell’aria attraverso l’impianto di climatizza­zione o mediante l'apertura delle porte esterne alle fermate; la misurazion­e della temperatur­a con termoscann­er o termometri prima di salire a bordo. E ancora: l’obbligo per il passeggero di indossare una mascherina chirurgica con la sua sostituzio­ne ogni 4 ore; eppoi salite e discese individual­i dal treno; nessuna possibilit­à di cambiare il posto assegnato durante il viaggio, al fine di evitare contatti stretti nella fase di movimentaz­ione; un’autodichia­razione, infine, al momento dell’acquisto del biglietto, con cui il passeggero attesta di non essere affetto da Covid, di non accusare sintomi a esso riconducib­ili, di non essere sottoposto a quarantena e certifica infine di non essere stato in contatto con persone contagiate dal virus. Insomma, un lungo elenco di regole entrate in vigore il 14 luglio e a cui Trenitalia e Italo si sono via via uniformate in queste due settimane per farsi trovare pronte ieri, quando i treni sono ripartiti al completo.

Ma non solo: anche in Lombardia, da oggi fino al 10 settembre, su treni regionali, bus, tram e metropolit­ane sarà consentita l’occupazion­e del 100 per cento dei sedili e del 50 per cento dei posti in piedi, sempre con l’obbligo della mascherina. Lo ha stabilito un’ordinanza regionale che ricalca quella di fine giugno dell’Emilia-Romagna (varata con l’ok del comitato scientific­o locale).

Il Cts nazionale, però, proprio non ci sta: gli scienziati sostengono di non aver dato alcun via libera, giovedì scorso, alla richiesta di valutazion­e del nuovo piano per i treni ad alta velocità inviata loro dal ministero dei Trasporti.

La situazione potrebbe comunque cambiare già tra qualche giorno, dopo la proroga dello stato d’emergenza decisa fino al 15 ottobre. Il nuovo Dpcm, atteso per l’8 agosto, sostituirà infatti il decreto del 14 luglio e conterrà — secondo fonti di governo — «un’armonizzaz­ione» delle misure. Comprese quelle per i treni ad alta velocità.

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Contingent­ati Dall’alto, un vagone della metropolit­ana di Milano e di un treno nei mesi scorsi
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