Fontana, forfait per un malore E il Papeete si «normalizza» tra fioriere, violini e niente dj
Alla festa del Carroccio a Cervia mancherà anche Giorgetti
La festa della Lega romagnola parte in salita. Nel giro di poche ore, il calendario del classico appuntamento perde due presenze significative. Quella del governatore lombardo, Attilio Fontana, e pure quella del vice segretario del partito, il potente ed enigmatico Giancarlo Giorgetti.
Il presidente ha dato forfait in extremis con un post su Facebook: «Il mio fisico mi ha avvertito: “Attilio prenditi qualche giorno”. Sono quindi costretto a disdire tutti gli impegni di oggi e domani e con estremo rammarico non potrò essere presente questa sera a Cervia per incontrare la famiglia della Lega». «Diverticolite», sentenziano nel partito. Ai militanti sul porto canale non è restato che guardarselo in video collegamento: «Niente di grave, lo dico a chi ci sperava. Se qualcuno pensa che possa mollare, allora non ha capito niente». Quanto al governo: «Sta cancellando ogni forma di democrazia».
L’assenza di Giorgetti è stata annunciata dal responsabile della Lega romagnola, Jacopo Morrone: rappresenterà la Lega all’inaugurazione del nuovo ponte San Giorgio di Genova. Lunedì, quando la festa lo prevedeva a Cervia. Il doppio forfait si presterà alle dietrologie. Erano giorni che c’era chi scommetteva sulle assenze. Fontana troppo nell’occhio del ciclone per l’inchiesta sui camici destinati alla Regione dall’azienda del cognato. Giorgetti oggi troppo distante dal gruppone di testa del partito. Anche se nella Lega si fa notare come lo stesso Salvini in mattinata aveva annunciato «l’arrivo alla festa di un galantuomo come Fontana». Insomma: l’assenza sarebbe da imputarsi soltanto al malessere.
Quanto a Giorgetti, la decisione di inviarlo a Genova sarebbe stata presa dal partito, perché la cerimonia imponeva una presenza di rango adeguato. Eppure, c’è una curiosa simmetria tra il momento difficile di Salvini e quello di Milano Marittima, capitale del divertimento azzoppata dal post Covid. A metà strada tra la frustrazione per la stagione difficile e la speranza di una riscossa a venire. Lo dice bene un cartello all’ingresso del Papeete, la disco spiaggia simbolo del salvinismo estivo dell’europarlamentare Massimo Casanova: «No, non sarà come prima. Perché i prossimi beach party, appena potremo, saranno più belli di qualunque altro».
Come per Salvini, che fatica a trattenersi rispetto alle disavventure politico-giudiziarie, lo stesso vale per il Papeete: «Dobbiamo fare il contrario di quello che abbiamo sempre fatto», scherza amaro il manager e art director della disco beach, Matteo Molina. Sedare anziché stimolare. Là dove erano le pedane su cui si dimenavano le cubiste possedute dal ritmo, oggi ci sono fioriere. Là dove gli ombrelloni si aprivano per lasciare spazio alla tribù che balla, ci sono puff per sedersi a distanza misurata, incessantemente igienizzati: «Ha mai visto dei puff per sedersi al Papeete?», sbuffa Molina. I buttafuori ora sono vigilantes della mascherina: senza, non si entra.
Il governatore
«Il mio fisico mi ha avvertito, devo prendermi un paio di giorni. Ma non mollo»
Sparito il vocalist che incitava i ragazzi (»Siete al Papeteeeeeee, dimostratelooooooo...»), questa sera al beach aperitivo ci sarà un gruppo dal vivo, acustico, con violino nientemeno. Le due grandi feste d’agosto, le notti Bianca e Gialla del 10 e 15 agosto sono state cancellate: «Non avremmo potuto garantire niente, nessuna distanza — spiega Casanova — Quando le annunci, qui si presentano migliaia di persone». Sull’argomento c’è pochissimo da scherzare: i controlli della forza pubblica ci sono e le multe possono essere delle fucilate. «Mi sa che siamo il locale più controllato d’Italia».