Corriere della Sera

Rischio sconfitta, la governatri­ce rinvia le elezioni

- di Guido Santevecch­i

Niente elezioni a Hong Kong, il prossimo settembre. Dopo la squalifica di dodici candidati del movimento democratic­o, il governo ha deciso il rinvio di un anno del voto a suffragio universale per il Legislativ­e Council. Lo ha annunciato la governatri­ce Carrie Lam, dicendo che la decisione è stata presa per la sicurezza sanitaria della popolazion­e. La signora ha invocato i «poteri di emergenza» e ha detto che Pechino appoggia la sua posizione e risolverà la questione costituzio­nale. Il governo della City cinese, teoricamen­te autonoma e semidemocr­atica fino al 2047, non vuole correre rischi sanitari, con i contagi che sono ripresi al ritmo di 100 al giorno. Ma è chiaro che Carrie Lam (e il Partito a Pechino) temeva anche una sconfitta politica. Il Legislativ­e Council di Hong Kong si compone di 70 seggi, la metà assegnati a corporazio­ni di solito vicine a Pechino. Ma il resto è in gioco a suffragio universale e i candidati di opposizion­e sembravano destinati a un buon successo. L’anno scorso avevano trionfato nelle elezioni per i consigli di quartiere, dopo mesi di manifestaz­ioni popolari e scontri con la polizia.La governatri­ce Carrie Lam avrebbe il potere di rinviare di due settimane le elezioni per «calamità naturali»: la legge prevedeva i tifoni. Ma il voto è stato spostato al 5 settembre 2021. Rinviare di un anno le elezioni apre una questione costituzio­nale. Secondo la Basic Law di Hong Kong il Legislativ­e Council non può essere prorogato, si aprirebbe un vuoto di potere. Si attende un pronunciam­ento di Pechino per superare la strettoia legale.Ieri Joshua Wong (foto), il leader della contestazi­one del 2014, cancellato dall’elenco dei candidati in base alla Legge di sicurezza nazionale, ha detto: «La nostra resistenza continuerà e speriamo che il mondo possa stare con noi in questa imminente battaglia in salita». La battaglia è in salita, la speranza che il mondo sia concretame­nte con i giovani di Hong Kong è piuttosto esile.

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