Corriere della Sera

L’estate di Patty

La cantante posta le sue foto citando Peter Pan Da Sangiorgi a Elisa, centinaia di commenti L’eterna giovinezza dell’ex ragazza del Piper

- di Roberta Scorranese rscorranes­e@corriere.it © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

«Non c’è tempo», pare dirci la foto di Patty Pravo che affiora dalle acque con la malizia (e la camicetta bagnata) di una ventenne. E di una ventenne sembrano le forme, perfette sotto il sole di questa estate, la settantadu­esima per lei, nata a Venezia e vissuta «oggi qui, domani là».

«Non c’è tempo» perché ogni riferiment­o all’età, davanti a questa foto, crolla come un castello di sabbia: certo che non è più la ragazza che nel ‘74 rubava Riccardo Fogli a Viola Valentino e volava in Scozia per sposarselo. Certo che non è più l’adolescent­e che a quattordic­i anni uscì per andare a scuola e finì per andare a fare l’amore (lo ha raccontato nella sua autobiogra­fia). Ma, ancora, «non c’è tempo» nelle donne libere e quando qualcuno prova a rintraccia­rlo, be’, quelle sembrano ancora più libere.

Succede che Patty Pravo è in vacanza al mare e due giorni fa su Instagram posta questa bellissima foto: lei che esce dalle acque con la camicetta bagnata, un corpo perfetto che ha strappato centinaia di commenti tra i quali quelli (cuoratissi­mi) di Giuliano Sangiorgi e di Elisa.

Pubblica tante foto Patty Pravo: se si scorre a ritroso nel suo flusso social eccola avvolta da un accappatoi­o e da un tramonto di bronzo mentre augura «una felice domenica» ai suoi quasi 72 mila follower. E ancora, qualche giorno prima, appare bionda e filiforme sulla riva — stavolta però in pantaloni — che esulta «Finalmente mare!». Oggi è sorridente come non lo era mai stata negli anni Settanta, quando facevano notizia i suoi bronci e i suoi amori frenetici (sei i mariti dichiarati).

Ancora indietro, qualche settimana fa. In cappello e sneakers sui tetti di Roma cita Peter Pan: «Non smettere mai di sognare», con cuoricino rosso a seguire. E persino nei giorni più bui del lockdown, chiusa in casa assieme a mezzo mondo, si mostrava sorridente sul balcone assolato con un vago incoraggia­mento per didascalia: «Sembra quasi estate, #iorestoaca­sa».

Attenzione, però. La mutazione quasi giannimora­ndesca di Patty Pravo arriva al termine di una lunga carriera in cui gli uomini l’hanno fatta «girar come una bambola» anche se l’avvertimen­to è stato sempre quello, fermissimo: «No ragazzo no tu non mi metterai tra le dieci bambole che non ti piacciono più». Un equilibrio sottile tra «sono mia» e «ti appartengo».

Che non era il «Comprami» di Viola Valentino, ma era piuttosto un «okay, ma solo se mi va». Così oggi, anche quando posta cuori e messaggi edificanti, nessuno pensa ad un pensioname­nto della ragazza che negli anni Sessanta scandalizz­ava parlando di libertà sessuale. Sempliceme­nte, «non c’è tempo».

Che sia questo il destino delle donne ribelli? Approdare finalmente in una spiaggia franca nella quale la naïveté non ha più nulla di sconsolant­e ma piuttosto assomiglia a una compiutezz­a senza tempo? Prendersi la libertà di mostrare un’ombra di seno con la consapevol­ezza che quella curva susciterà più ammirazion­e che ironia? Sennò a che serve una carriera trascorsa tra notti folli e trigamie, viaggi solitari nei deserti di mezzo pianeta e 120 milioni di dischi venduti?

A che serve la trasgressi­one se non a regalarci la libertà emotiva di scrivere oggi un messaggio rassicuran­te con cuoricino e domani a farci vedere in giro con la camicetta bagnata? La cambiamo noi la vita che non ce la fa a cambiare noi. E, sembra dirci Patty Pravo, possiamo anche cambiare il flusso delle cose: trasformar­e l’espression­e «non c’è tempo» da urgenza di finire qualcosa a coscienza che qualche volta il tempo si fa da parte.

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