Corriere della Sera

Il Nuovo Cinema di D&G

«Devotion» è il titolo del film su Dolce e Gabbana realizzato da Giuseppe Tornatore che racconta l’Alta Moda. Gli stilisti: «Un tributo alla Sicilia»

- Gian Luca Bauzano

Alla domanda se Domenico Dolce e Stefano Gabbana si sentano come dei nuovi Gattopardi, Stefano, scherzando, risponde schermendo­si davanti alla telecamera con il verso del gatto. Il pubblico assiepato sulle gradinate del Teatro Greco di Taormina (distanze di sicurezza anti pandemia rispettate), gradisce ridendo. Scorrono sul grande schermo allestito sul palcosceni­co della storica cavea affacciata sul Mediterran­eo, le immagini di Devotion, docu-film dedicato al lavoro dei due creativi, in prima mondiale in terra di Sicilia.

Sembra di essere i protagonis­ti della scena della proiezione all’aperto di Nuovo Cinema Paradiso di Giuseppe Tornatore. E proprio la firma di Peppuccio («siamo amici da tanti anni e lo chiamiamo così da sempre», svelano i due stilisti a cui il regista affidò un cameo ne L’uomo delle stelle), porta il docu-film: racconto emozionant­e ed emozionale della creatività dei Dolce e Gabbana; ma ancor più dell’energia di Domenico e Stefano nel dar vita alle loro collezioni, con un’assoluta devozione, nel contempo sacra e profana. L’ideazione e realizzazi­one dei capi unici di Alta Moda e Alta Sartoria, poi sfilati nel 2017 a Palermo, le protagonis­te del racconto. Alla firma di un regista italiano da Oscar, si unisce una colonna sonora altrettant­o da Oscar, le melodie di Ennio Morricone, da sempre legate alle campagne dei Dolce e Gabbana: il pubblico taorminese lo celebra prima della proiezione, poi on stage la performanc­e canora del gruppo Il Volo.

Domenico e Stefano rifuggono alla definizion­e di nuovi Gattopardi. In realtà, come afferma il principe di Salina nel romanzo di Tomasi di Lampedusa, anche i due creativi «sono il sale di questa terra»: in Sicilia ci sono le radici di Domenico (originario di Polizzi Generosa), la regione rappresent­a la terra d’adozione di Stefano. «A 18 anni sono venuto qui a Taormina per lavorare d’estate come animatore della vita notturna. Lavoravo assieme a Eva Robin’s e non conoscevo ancora Domenico. Un’estate meraviglio­sa: la Sicilia si è trasformat­a nella mia terra. Dopo il nostro incontro la “sicilianit­à” è divenuta parte inscindibi­le della nostra esistenza», dice Gabbana.

Così quando dalla Sicilia il presidente della Regione Nello Musumeci ha chiesto un aiuto a questo marchio simbolo di italianità per riportare l’attenzione del mondo su questo triangolo di terra dal Dna magico e antico, ora offuscato dalla pandemia, Alfonso Dolce, fratello di Domenico e a.d. del gruppo, ne ha parlato ai due creativi. «Impossibil­e una sfilata o un evento classico. Ci è venuta allora l’idea di trasformar­e la pellicola di Tornatore, nata come film d’autore, ma solo per il nostro archivio, in un momento collettivo. Di condivisio­ne di bellezza», spiega Gabbana. «Tornatore è Nuovo Cinema Paradiso (gli stilisti nel 2014 avevano già sostenuto il progetto di restauro della pellicola uscita nel 1988 ndr). La scena della proiezione all’aperto girata a Cefalù è un momento unico — dice Dolce —. Lo abbiamo reso realtà». La proiezione pubblica di Devotion è diventata l’evento di Taormina Film Fest 2020, ma anche l’inaugurazi­one del progetto itinerante Cinema all’aperto, al via stasera e fino al 16 agosto (vedi box nella pagina).

Del resto anche Devotion è un viaggio. Partenza da Milano, backstage e passerelle maschili di pret-à-porter, tra Millennial­s e sartoriali­tà, mentre la kermesse palermitan­a prende corpo negli uffici carichi di immagini sacre di Domenico e Stefano, diligenti nell’accendere candele votive ogni mattina quando arrivano. E poi in un trascolora­re veloce, il mirabile fuoco d’artificio di immagini girate nei saloni di palazzo Gangi (là dove Luchino Visconti girò il suo di Gattopardo) e palazzo Mazzarino; la sfilata di Alta Moda in piazza Pretoria e quella davanti al duomo di Monreale, in una notte immersa nel profumo dei gelsomini. Palermo tra le tappe più importanti del Grand Tour delle Alte Artigianal­ità dolcegabba­niane: nel 2019 è la volta di Agrigento. Viaggio iniziato nel 2012 proprio a Taormina: la prima sfilata di Alta Moda ha luogo nel chiostro dell’hotel San Domenico. «Dove scendevano i divi di Hollywood ospiti del Festival. Quella sfilata voleva evocare quel mondo di eleganza. Ritornare al bello, al sogno», rivela Dolce. «Come allora oggi vogliamo salvaguard­are le nostre bellezze: orgogliosi del nostro Paese», dice Gabbana: da questa difesa della bellezza nasce la decisione di far sfilare le Alte Artigianal­ità il 2 e 3 settembre a Firenze.

Taormina segna pure un altro incontro fortunato, quello tra Tornatore e Monica Bellucci, commossa madrina d’eccezione della première, di diafana bellezza in pizzo bordeaux della griffe come la Devotion bag abbinata, oggi tra gli accessori più di successo. «Eravamo qui con Peppuccio per definire lo spot del profumo», ricorda Gabbana: 1995, diverrà lo spot del “polpo ”, in cui un giovane ne addenta uno pensando all’attrice. Stefano aggiunge. «La protagonis­ta non era Monica, ma un’altra attrice; all’ultimo dovette rinunciare. Convinsi Tornatore a scegliere lei. La conoscevam­o bene, eravamo amici. Sicuri che il connubio avrebbe funzionato». Non si sbagliavan­o: Peppuccio scelse poi Bellucci per Malèna, film di grande intensità. «A Domenico e Stefano mi accomuna la devozione al lavoro, al bello e alla Sicilia — ha detto il regista —. Il film lo racconta, un omaggio all’arte del saper fare bene del nostro Paese».

Proiezione all’aperto in cinque località siciliane per valorizzar­e le radici di una terra magica

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