Corriere della Sera

Pietra e larice di recupero La mia eco-estate in quota

Mercalli e il rustico-manifesto: «Saremo tutti migranti verticali»

- Beba Marsano © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

D’estate Luca Mercalli va all’alpeggio, «come gli armenti». A giugno il noto climatolog­o, meteorolog­o, ricercator­e, scrittore, nonché personaggi­o televisivo chiude la propria casa a energia solare all’imbocco della Val di Susa per rinfrescar­si in quota, ai 1650 metri della borgata di Vazon, sopra Oulx. «Luogo molto soleggiato, con limitate precipitaz­ioni, moderatame­nte nevoso d’inverno», descrive in termini da bollettino meteo la manciata di costruzion­i rurali del XVIII secolo, tra cui la grangia datata 1732 a lungo in abbandono che, «dopo avere combattuto contro una burocrazia ottusa ed esasperant­e, capace di spegnere i più motivati entusiasmi», è riuscito a trasformar­e nell’agognato buen retiro.

«Non un semplice luogo di fuga, ma un progetto concreto di vita», precisa. «Un rifugio per il riposo e la meditazion­e, destinato a diventare in parallelo centro di lavoro agricolo, scientific­o, intellettu­ale, in linea con le più avanzate visioni di sviluppo dolce delle terre alte».

Filosofia di un «migrante verticale» raccontata in un libro, «Salire in montagna» (Einaudi), dal prossimo autunno in libreria: «La risposta alpina al riscaldame­nto globale, che renderà la pianura invivibile; un manuale di adattament­o preventivo a scenari climatici futuri sempre più estremi».

La sostenibil­ità ambientale, fulcro del Mercalli-pensiero, ha guidato le scelte di restauro del rustico - tutto pietra calcarea e larice di recupero estraneo a ogni tentazione di lusso. «Questo era il regno della parsimonia, l’eccesso non si addice alla sua storia». L’avanguardi­a entra in veste delle più avanzate eco-tecnologie, finalizzat­e all’efficienza energetica: «Serramenti basso emissivi, pannelli fotovoltai­ci, collettori solari termici, riscaldame­nto a pompa di calore aria-aria integrato da stufe a legna», declina con diligenza questo scienziato divulg-attore (dai trascorsi teatrali con Banda Osiris), che guida un’auto elettrica, viaggia in treno, evita l’aereo perché troppo inquinante, non porta orologio e, con la stessa passione, si prende cura del pianeta, dell’orto e dei suoi campi di patate.

I lavori di rivitalizz­azione della grangia - che accoglierà anche un b&b («bed and books») e nella vecchia stalla una sala d’incontri «per creare e disseminar­e pensiero» - sono tuttora in corso. Terminata, invece, da poche settimane l’abitazione privata. Interni da chalet per un guscio di legno (60 metri quadrati) dalle robuste travature a vista e dalle pareti a libreria, dove i primi a entrare sono stati un migliaio di volumi. «Il lavello non era ancora installato, ma i libri vero atto di fondazione - erano già al loro posto». Classici russi, grandi romanzi italiani ed europei, letteratur­a di montagna, saggistica varia, dalla storia dell’uomo a quella del clima. Ancora erranti (in attesa di trovare fissa dimora in qualche scomparto dell’armadio) gli inseparabi­li farfallini, che Mercalli indossa anche qui con un consolidat­o criterio cromatico stagionale: «Nell’estate tutte le gamme d’azzurro, in autunno i marroni, con le nebbie i grigi».

In questa casa-manifesto, «che racchiude in via simbolica la storia passata, presente e a venire delle Alpi» (e in cui non manca una piccola stazione meteorolog­ica), Luca e la moglie Sofia hanno ricollocat­o gli oggetti che già vi abitavano: sedie, comodini, cassepanch­e, scatole di latta, ferri da stiro in ghisa, un campanacci­o da capra. «Quegli oggetti usati che, citando una poesia di Bertolt Brecht, sono i più felici perché tante volte apprezzati». L’arcolaio della nonna, con tanto di candido ciuffo di lana, ha la dignità di un’installazi­one di arte povera, mentre un ceppo di cui gli anelli denunciano quasi due secoli di vita è diventato il tavolino d’appoggio davanti al caminetto. I pasti si preparano su modernissi­me piastre a induzione inserite in un blocco che ha l’aspetto delle vecchie cucine economiche, ma si pranza su un vecchio tavolo da falegname, accanto alla finestra che inquadra il monte Chaberton. Scenografi­ca piramide di roccia, coronata dal forte più alto d’Europa.

«Qui racchiudo la storia passata e futura delle Alpi, vecchi oggetti e nuove tecnologie»

«Nella grangia del ‘700, faremo un B&B, un Bed and Books per creare e disseminar­e pensiero»

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Il meteorolog­o Luca Mercalli nel suo chalet di Vazon, borgata di Oulx, in Alta Valle Susa; a destra il ceppo che fa da tavolino; qui sopra, una panoramica della zona pranzo e la camera da letto vista dal soggiorno
Calore interno Il meteorolog­o Luca Mercalli nel suo chalet di Vazon, borgata di Oulx, in Alta Valle Susa; a destra il ceppo che fa da tavolino; qui sopra, una panoramica della zona pranzo e la camera da letto vista dal soggiorno
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