Corriere della Sera

20 AGOSTO: PAGARE LE TASSE ANZICHÉ ANDARE IN FERIE

- Gaetano P. Carlo Rodelli Francesco Lenoci Flavio Mazzei Carmela Di Mauro

Caro Aldo, pagare le tasse, è giusto: partiamo da questa premessa. Non c’eravamo mai trovati, però, in una situazione del genere. In una situazione in cui parlare di rinvio non basta, e in molti casi non serve. Quest’anno per molti servirebbe proprio una cancellazi­one dei pagamenti.

Ho sempre pagato le tasse, ma in una situazione del genere, non sarebbe meglio che per quest’anno le imposte vengano calcolate solo su dieci mesi di fatturato dell’anno scorso?

La scadenza poteva anche restare al 20 luglio, perché se le partite Iva non hanno soldi per le tasse, possono aspettare e sperare questi aristocrat­ici privilegia­ti del pubblico, che pretendono il loro stipendio puntualmen­te ogni mese e fino all’ultimo centesimo... Non si stanno rendendo conto che il giochino si sta rompendo.

Eppure l’anno scorso le tasse slittarono al 30 settembre e c’erano molti meno motivi di oggi. Sarà mica che la coalizione Cinque Stelle-Pd ha in odio commercian­ti, artigiani e piccoli imprendito­ri? Ah, il mito della decrescita felice e dello stipendio per tutti... È una vergogna, come si possono pagare le tasse senza avere lavorato? E pensare che ci sono persone che ancora non stanno lavorando e non sanno nemmeno se riprendera­nno a settembre.

Cari lettori,

Èabbastanz­a normale che uno scriva a un giornale per denunciare o lamentarsi di qualcosa. Ma, per quanto possa sembrare strano, quasi mai le vostre mail e i vostri messaggi denunciano o si lamentano delle tasse. Sarà che alla riforma del Fisco non crede nessuno. Nessuno o quasi pensa che avremo mai un Fisco equo, una pressione fiscale distribuit­a in modo sensato, che non pesi per più di un terzo sul lavoro delle persone. Nei confronti dell’evasione fiscale c’è una certa tolleranza, come a dire: beati quelli che possono. Ma se c’è un argomento che ha provocato la vostra ira, è la scadenza del 20 agosto. Questo significa che i contribuen­ti — e i commercial­isti — onesti dovranno impazzire dietro la burocrazia fiscale proprio nel momento in cui avrebbero diritto a qualche giorno di ferie. Francament­e, mi pare una protesta decisament­e giustifica­ta.

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