Corriere della Sera

Tesoro, i dubbi sulla proroga del blocco dei licenziame­nti

- di Enrico Marro

Con il decreto legge di agosto, che il consiglio dei ministri potrebbe varare la prossima settimana, è in arrivo una nuova proroga del blocco dei licenziame­nti per motivi economici fino alla fine dell’anno (senza proroga il blocco scadrebbe il 17 agosto). Per questa soluzione spingono i sindacati e la ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo. La misura, invece, non piace alle imprese e suscita perplessit­à anche nei tecnici del governo, in particolar­e al Tesoro, che stanno mettendo a punto il provvedime­nto. Nessuno mette in dubbio che si debba riservare una speciale attenzione alla tutela dei posti di lavoro, ma va anche detto che una misura così rigida come il blocco totale per legge dei licenziame­nti non è stata presa negli altri Paesi. Si consideri, inoltre, che in tempi normali (e questi non lo sono), in Italia, ci sono circa 40mila licenziame­nti economici al mese. Bloccarli da marzo a dicembre, significa gonfiare per legge un bacino enorme di lavoratori a rischio. Poi chi si assumerà la responsabi­lità di sbloccare la situazione? Vogliamo creare le premesse di una Befana 2021 che porterebbe in regalo ondate di licenziame­nti? Piuttosto che andare verso questo scenario sarebbe meglio rafforzare la Naspi, cioè l’indennità di disoccupaz­ione, e soprattutt­o le politiche attive del lavoro, cioè i centri per l’impiego, che non funzionano.

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