Cattolica, storico sì alla società per azioni (e al socio Generali)
Cattolica Assicurazioni diventa spa e apre le porte alle Generali che si preparano a entrare nella gestione e nel capitale (24,4%) sottoscrivendo 350 milioni dell’aumento da 500. Una svolta storica per l’unica cooperativa quotata che in Borsa ha poi segnato un rialzo dello 0,59% a 5,14 euro avvicinandosi al prezzo di sottoscrizione di Generali (5,55).
È questo l’esito dell’assemblea di ieri, celebrata a distanza e tutt’altro che una passeggiata visti i numeri: a favore della spa ha votato il 70,7% dei 2.700 soci contro il 29% dei contrari. Per questa delibera era previsto un quorum dei due terzi. Quindi solo 150 voti hanno fatto la differenza.
La trasformazione in spa avrà efficacia dal primo aprile 2021 ed è un altro passaggio chiave nel percorso verso la partnership industriale con Trieste.
Ma l’assemblea ha anche approvato una serie di modifiche statutarie chieste da Generali a tutela dell’investimento. Una sorta di polizza per coprirsi da eventuali rischi da qui ad aprile e in parte anche dopo.
In sede ordinaria l’assemblea ha nominato in consiglio di amministrazione il direttore generale Carlo Ferraresi, che prende il posto dell’ex amministratore delegato Alberto Minali, entrato in rotta di collisione con i vertici della compagnia veronese a fine 2019.
«La votazione dell’assemblea dei soci segna un nuovo capitolo della storia della nostra società», hanno scritto in una lettera ai dipendenti il presidente di Cattolica, Paolo Bedoni, e il direttore generale, Carlo Ferraresi, secondo i quali Generali è il «miglior partner possibile».
Il coordinamento di Casa Cattolica, la rete di associazioni di Cattolica contrarie all’accordo con le Generali, ha fatto sapere che si ritroverà nei «prossimi giorni» per «valutare l’impugnazione» dell’assemblea di ieri in aggiunta a quella del 27 giugno scorso.