Corriere della Sera

Scienza Perché un elettrone è imprevedib­ile ma tanti elettroni no

Edoardo Boncinelli indaga i misteri della fisica con simpatiche metafore nel saggio «Il principio di indetermin­azione» (il Mulino)

- Di Elena Rinaldi

Nel lavoro degli scienziati il punto di partenza sono le certezze acquisite sperimenta­lmente e dimostrate matematica­mente, che valgono se si osservano i fenomeni sotto una certa prospettiv­a. Ma quando cambia il focus, è possibile che qualcosa non funzioni.

Quando gli studi sull’elettromag­netismo hanno spostato il focus su oggetti che viaggiano alla velocità della luce, le leggi galileiane e newtoniane hanno cominciato a vacillare. Non in generale, ma in quel contesto. Ecco allora la teoria della relatività di Albert Einstein. Le leggi fisiche valgono in un determinat­o «ambito di validità», come spiega Edoardo Boncinelli nel libro Il principio di indetermin­azione (Il Mulino). Negli stessi anni alcuni scienziati spostano il focus verso il mondo infinitesi­male. Secondo il principio determinis­tico, se si osserva un oggetto in moto è possibile determinar­e in ogni istante posizione e velocità e predirne il moto. E se l’oggetto è un atomo o una particella subatomica? Ecco il focus che si sposta di nuovo.

A fornire una risposta spiazzante è Werner Heisenberg, quando nel 1927 pubblica il suo «principio di indetermin­azione», che mostra come nel mondo subatomico non sia possibile conoscere esattament­e posizione e velocità di una particella in un dato istante. Se si determina con maggiore precisione una di queste grandezze, dette «coniugate», si avrà maggior incertezza sull’altra. Come spiega Boncinelli, per determinar­e la posizione di un elettrone infatti occorre colpirlo con un raggio di luce, anche solo un fotone, che comunque altera l’energia, e quindi la velocità dell’elettrone. È l’osservazio­ne, e non l’osservator­e, a modificare lo stato di una particella.

Se è vero che il principio di indetermin­azione vale in tutti gli ambiti, come mai non ci accorgiamo dei fenomeni che ne derivano come la sovrapposi­zione di stati? «Un elettrone è discolo ma tanti elettroni sono scolari disciplina­ti»: con una simpatica metafora l’autore indaga su quello che definisce «uno dei grandi misteri della fisica moderna», ovvero «che una singola entità, a patto che sia piccolissi­ma, si comporti in maniera imprevedib­ile mentre un insieme di entità è sostanzial­mente studiabile e modificabi­le». Mentre per alcuni il principio di indetermin­azione rende impossibil­e una comprensio­ne globale dei fenomeni, per altri la sua validità universale «sembra permettere di decifrare la chiave dei misteri dell’universo stesso».

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