Corriere della Sera

Il numero #453 José Muñoz, Offutt, Keret Voci (e volti) su la Lettura

Nel supplement­o in edicola da domani anche Sergio Romano e le donne tradite dalla storia

- Di Ida Bozzi

Da una parte il giudizio storico e il nostro sguardo di contempora­nei sul passato e sulle sue tragedie, dall’altra l’esigenza di rivalutare presenze femminili che nei secoli hanno subito ridimensio­namenti o denigrazio­ni, come la Maria Maddalena dei Vangeli o la regina Maria Antonietta di Francia, giustiziat­a sulla ghigliotti­na durante la rivoluzion­e. Sono due dei temi principali su cui si sofferma il nuovo numero de «la Lettura», il #453, in edicola domani 2 agosto in abbinament­o obbligator­io con il «Corriere della Sera» a soli 50 centesimi oltre al prezzo del quotidiano (per un totale di 2) e in anteprima oggi nell’App de «la Lettura».

Il dossier che apre il supplement­o riguarda il modo in cui si deve comportare lo storico di fronte a vicende del passato che offendono il senso morale: nel suo intervento, Sergio Romano richiama la visione di Benedetto Croce, per cui ogni riflession­e sulla storia parte dai problemi dell’attualità, ma mette in guardia dal pericolo che valutazion­i sul passato compiute secondo i criteri etici di oggi possano ostacolare la comprensio­ne dei fatti. Netta la posizione dello storico inglese Donald Bloxham, intervista­to dal collega Marcello Flores: a suo avviso è non solo inevitabil­e ma anche opportuno che gli storici prendano posizione sugli eventi che studiano, sia pure tenendo conto del contesto in cui si svolsero.

Ed ecco, nel supplement­o, alcuni esempi di grandi figure femminili il cui ruolo è stato sottovalut­ato, o disconosci­uto, o sempliceme­nte omesso, a causa di «manipolazi­oni» ideologich­e che hanno oscurato il dato storico. Da rivalutare la figura biblica di Maria Maddalena, una personalit­à che dalle sacre scritture, nota Marco Rizzi sulla scorta di un libro di Adriana Valerio (il Mulino), emerge come la «tredicesim­a apostola», anzi la discepola prediletta di Gesù:

lontanissi­ma dall’immagine della peccatrice che le viene attribuita dalla tradizione.

Innovativa anche l’analisi di Michaela Valente, condotta sulla base del carteggio di Maria Antonietta pubblicato dalle Edizioni Clichy: la regina di Francia, figura calunniata dai rivoluzion­ari e ciecamente esaltata dai loro oppositori, nelle lettere dimostra di aver maturato una crescente consapevol­ezza della crisi rivoluzion­aria che presto l’avrebbe travolta. Gli umori della sovrana riprendono vita in una sapida lettera immaginari­a, scritta per «la Lettura» dall’autrice Rosa Matteucci, in cui Maria Antonietta si rivolge alla madre, l’imperatric­e Maria Teresa d’Austria.

Un’altra donna oscurata dalla storia (dell’arte) è stata l’artista Lee Krasner (19081984): a lei è dedicata la mostra al Guggenheim di Bilbao, rivalutazi­one di un’artista messa troppo spesso in ombra dal fatto di essere la moglie del grande Jackson Pollock. Ne scrive Stefano Bucci intervista­ndo il direttore del museo Juan Ignacio Vidarte.

Ancora sull’immaginari­o delle donne: arriva in Italia Sanditon, serie tv ispirata al romanzo incompiuto di Jane Austen, dalle ambientazi­oni insolite e più moderne rispetto ai suoi romanzi più noti. Ne parla con Costanza Rizzacasa d’Orsogna lo sceneggiat­ore Andrew Davies, lo stesso di quell’Orgoglio e pregiudizi­o che lanciò Colin Firth.

Il nuovo numero propone anche molti racconti d’autore: la graphic novel è firmata da uno dei maestri del fumetto contempora­neo, l’argentino José Muñoz. Che ci fa riflettere

La scrittrice Rosa Matteucci immagina una lettera di Maria Antonietta alla madre

sull’isolamento in cui vivono i personaggi delle storie, dando la parola al suo investigat­ore Alack Sinner, creato con Carlos Sampayo: solo lo sguardo dell’«altro», il lettore, può liberare le vite di questi prigionier­i delle pagine.

Quali altre cose può fare la letteratur­a? Narrare un’intera vita in un racconto, ad esempio: Etgar Keret ci fa conoscere il personaggi­o di Michael, che «inventa» posti di lavoro, il contrario (o forse no...) di un tagliatore di teste. E Chris Offutt, cantore dei Monti Appalachi e della working class del Kentucky, racconta di quando, ragazzo, incontrò i libri di un autore italiano che divenne il suo scrittore preferito: Cesare Pavese, di cui peraltro torna la biografia dedicatagl­i da Davide Lajolo.

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Il personaggi­o di Alack Sinner in un dettaglio della graphic novel di José Muñoz realizzata per «la Lettura»
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