Il Covid toglie la Nazionale a Firenze, con la Bosnia non si gioca
La partita fissata per il 4 settembre, doveva aprire la nuova stagione del nostro calcio. Possibile il campo neutro
Italia-Bosnia, la prima partita sul calendario della prossima stagione, si dovrebbe giocare, ma non a Firenze, forse all’estero, in campo neutro. L’appuntamento del 4 settembre, in programma allo stadio Franchi, coincide con l’inizio della seconda edizione della Nations League e il ritorno in campo della Nazionale dopo una pausa di nove mesi e mezzo. Ed è un’incognita. Il problema è sempre lo stesso di questi mesi infernali: il maledetto virus. La Bosnia è uno dei Paesi messi al bando dal nostro governo, che teme i contagi di ritorno. La questione è seria. E il tempo ridotto. Manca poco più di un mese e in questo lasso di tempo la speranza è che l’emergenza coronavirus allenti la pressione nei Balcani e che la situazione possa cambiare. La Uefa è stata informata. Ma in questo momento in Italia non si potrebbe giocare. La partita resta in calendario. E la Federcalcio si è già attivata. Secondo il protocollo di Nyon se il problema non si risolve in tempi brevi, toccherà alla Figc scegliere una sede fuori dai nostri confini. La partita, con un calendario così compresso, non può essere rinviata. La nostra Federcalcio non vorrebbe perdere il diritto di sfruttare il fattore campo nella sfida inaugurale della stagione che porta all’Europeo 2021 anche se quasi certamente sarebbe a porte chiuse. Il presidente Gravina ha parlato con i ministri Speranza e Spadafora, Salute e Sport, per trovare un rimedio. È a forte rischio anche l’amichevole con la Moldova, in programma il 7 ottobre a Parma.
Un inizio in salita per Mancini, disoccupato di lusso in questi mesi complicati. L’Italia aveva trovato la quadratura del cerchio, vincendo 10 partite su 10 nel girone di qualificazione all’Europeo, 11 se consideriamo l’amichevole con gli Usa del novembre 2018. Il rischio è di smarrire il filo del discorso. Di sicuro la Nazionale tornerà al lavoro nei tempi stabiliti. Il raduno del 30 agosto a Coverciano è confermato. Il resto da definire. Il 7 settembre c’è la trasferta in Olanda.
La crisi Covid potrebbe condizionare altri sport, per esempio il tennis. Gli Internazionali
d’Italia, in scaletta dal 20 al 27 settembre, che si svolgeranno a porte chiuse per volere del Comitato tecnico scientifico (confermato da Spadafora), potrebbero perdere la stella Djokovic. Anche i collegamenti con la Serbia sono interrotti. Per la verità Nole non ha annunciato ancora i suoi programmi. Se il numero uno del mondo andrà agli Us Open negli Stati Uniti, più facile che salti Roma per preparare Parigi.