«L’Oms indichi le aree sicure»
Zaia: sulla mascherina dico che da noi è obbligatoria
L’
Oms «indichi le aree sicure a livello sanitario». È la richiesta del governatore del Veneto Zaia.
Il governatore del Veneto, Luca Zaia, risponde mentre passeggia nei campi attorno a casa. «Qualche ora di respiro dopo 130 giorni di war room per la gestione della pandemia». I contagi? «Sono in lieve risalita, ma la situazione è sotto controllo: noi teniamo la guardia alta».
Il presidente della Repubblica Mattarella ha invitato tutti a indossare le mascherine, perché «c’è la tendenza a rimuovere le esperienze sgradevoli». In Veneto sono stati registrati diversi nuovi casi: l’indice di contagiosità Rt è risalito fino a 1,66. Ha paura?
«In Veneto l’emergenza negli ospedali non c’è: oltre il 70% dei nuovi contagi sono asintomatici. Siamo passati da più di 2.000 casi del picco a 113. E da centinaia di malati in terapia intensiva ai 7 di oggi. La “macchina” che traccia i contratti è fenomenale, siamo la regione che fa più tamponi: 1.228.415 test in tutto, numero assoluto più alto, sul 25% della popolazione. Con questi numeri è chiaro che emergano più contagi».
Ci sono però diversi focolai.
«Oltre il 55% di questi coinvolgono stranieri: Serbia, Moldavia, Romania e Croazia. Il Veneto è una terra cosmopolita: culturalmente e produttivamente. Il focolaio di Jesolo è scoppiato alla Croce rossa: un immobile fronte mare, non una baraccopoli. Un migrante doveva fare un intervento chirurgico: abbiamo fatto il tampone, era positivo. Così abbiamo avviato un’attenta ricerca dei contatti e abbiamo trovato altri casi. Alla Caserma di Casier su 300 migranti quasi 140 sono contagiati: solo un operatore positivo. Ma gli altri, i dispositivi li utilizzavano o no?».
Però l’indice di contagiosità è sopra la soglia di attenzione. Perché?
«Se si pensa di risolvere i problemi guardando l’Rt mi viene da ridere. Io vengo dalla campagna e sono pragmatico: guardo le terapie intensive, che indicano l’aggressività del virus, e i ricoveri. Il 18 maggio si sono fatte le aperture vere con il dpcm: siamo crollati su tutti i valori. Quel giorno avevamo 541 ricoverati, oggi 113. Sono 428 in meno. Terapie intensive: 51 contro 7. Io non ho nulla contro l’Rt o R0. Il contagio più lo cerchi e più lo trovi. Io trovo inquietante che si debba guardare questa classifica. Non accetto l’idea mediatica che siamo diventati un lazzaretto».
Mattarella ha anche detto che «contagiare non è libertà», bacchettando anche chi, come Salvini, nelle sedi istituzionali, ha forzato la mano davanti alle telecamere. Cosa ne pensa?
«La mascherina in Veneto è obbligatoria, prorogata fino al 15 ottobre. Poi rivaluteremo».
La ministra dell’Interno Lamorgese, al Corriere, ha annunciato la linea dura sull’immigrazione. È realpolitik di questo governo di centrosinistra o c’è dell’altro?
«Purtroppo abbiamo già superato il giro di boa: queste misure sono tardive. Avere focolai, e sapere che ci sono migranti che arrivano da zone in cui il tampone è solo un’opinione, crea una bomba di contagio».
Crede che ci sia una stretta correlazione tra l’ondata dei nuovi sbarchi e l’aumento dei contagi?
«È sacrosanto aiutare chi scappa dalla morte e dalla fame, ma non chi arriva con il barboncino e lo smartphone. Noi abbiamo l’obbligo di difendere la salute dei cittadini».
Cosa chiede al governo?
«C’è una cosa, in verità, che dovrebbe fare l’Oms: stabilire quali sono le aree Schengen sicure a livello sanitario e quali no. È fondamentale: oggi subiamo tutto ciò che arriva da fuori».
Dove andrà in vacanza?
«Da qui alle elezioni di settembre non mi muovo. E a giorni presenterò il nuovo piano anti Covid: a prescindere schiereremo l’artiglieria pesante. Poi speriamo che finisca in spritz e oliva, cioè bene».
La situazione in Veneto è sotto controllo
Più contagi? Facciamo più tamponi di tutti