Il premier: negazionista. Il leghista: crei sfiducia
L’uso delle mascherine riaccende la sfida tra Conte e Salvini
Zingaretti, Salvini, Conte. Che non si risparmiano scambi di accuse. Il clima politico è caldo. Zingaretti punzecchia il leader leghista sul caso della Open Arms. Salvini ricorda la vicenda delle mascherine costate 14 milioni e mai arrivate nella Regione Lazio. Il segretario del Pd si scaglia «contro coloro che per farsi pubblicità si tolgono la mascherina», il riferimento è a Salvini. E il premier Conte: «Certi atteggiamenti negazionisti si pongono contro l’interesse nazionale».
È un botta e risposta che fa seguito all’appello di Sergio Mattarella alla responsabilità di tutti e che vede Salvini sul banco degli imputati, attaccato sia dal segretario del Partito democratico sia dal capo del governo per essersi rifiutato di indossare la mascherina a un convegno sul Covid.
Il primo a passare all’attacco è il segretario del Pd Nicola Zingaretti, seguito a ruota dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Zingaretti nel corso del dibattito su Open Arms è a sua volta entrato nel mirino di Salvini, che gli ha ricordato la vicenda delle mascherine costate 14 milioni di euro di soldi pubblici e mai arrivate nella Regione Lazio.
Il capo dei dem ha approfittato di un’intervista rilasciata a Fanpage per ribattere: «Ci sono tre cose semplici che bisogna fare: mascherina, distanza di sicurezza e igiene delle mani» e questo anche «contro coloro che per farsi pubblicità si tolgono la mascherina». Ma la prima risposta a Zingaretti arriva subito dalla Lega, «parla quello dell’aperitivo con i cinesi», ricordando l’incontro di febbraio proprio fra Zingaretti e la comunità cinese di Milano, che, secondo molti, fu un gesto di imprudenza e potrebbe esser costato al segretario democratico la contrazione del virus.
La replica di Salvini è secca: «Non ho tempo da perdere con Zingaretti, farebbe bene a non fare battute sulle mascherine. Ci sono scellerati che usano soldi pubblici per comprare mascherine fantasma e infatti sono in fondo alle classifiche di gradimento dei cittadini». Poi, in serata, concede: «Viva la gente che mantiene le distanze e che mette le mascherine, ma nessuno terrorizzi il popolo italiano» Ad attaccare il leader della Lega, presunto colpevole di «alimentare la sfiducia degli italiani» anche Giuseppe Conte, che nel corso di un’intervista all’agenzia di stampa Dire, ha dichiarato: «Certi atteggiamenti negazionisti si pongono contro l’interesse nazionale e rischiano maldestramente di disintegrare la fiducia degli italiani nell’Europa. Trovo grave che si alimenti strumentalmente un clima di sfiducia che non trova corrispondenza nella realtà». Anche in questo Salvini risponde: «A creare sfiducia è Conte, che guida un governo complice di scafisti e venditori di morte che sta permettendo l’ingresso in Italia di migliaia di clandestini, anche positivi al Covid-19».
E sempre in tema di migranti, Zingaretti chiarisce: «Il famoso memorandum va riscritto e il Partito democratico ha anche chiesto che questo venga fatto in breve tempo», riferendosi al trattato con la Libia. «Ma io credo una cosa: quando in un Paese c’è un tema di diritti umani, andarsene via facendo finta che così si risolve il problema è sempre sbagliato».
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