Corriere della Sera

«I migranti falso pericolo»

Il ministro: Salvini torna sui soliti cavalli, sicurezza e migranti Ma non è questo il tema, siamo in un altro momento della storia

- di Monica Guerzoni

sbagliato guardare agli stranieri. «Italiani il 75% dei positivi» dice il ministro Boccia.

Soddisfazi­one per l’articolo del New York Times, che elogia l’Italia come «modello globale» per la lotta al virus. E preoccupaz­ione per quella minoranza che snobba le regole. Con questo stato d’animo il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia invita a continuare sulla linea «del rigore e della prudenza».

Gli italiani hanno rimosso il virus?

«Oggi viviamo la prevista difficoltà della convivenza con il Covid, ma io penso che la maggior parte degli italiani continui ad avere un grande senso di responsabi­lità».

Ressa nelle spiagge, discoteche affollate, movida... State mettendo l’economia prima della salute?

«No, se c’è una cosa che tutti riconoscon­o al governo italiano il rigore e la prudenza. La crisi degli Usa e dell’America Latina dimostra che senza salute e vita non c’è economia e business. Se il 10% degli italiani persino nega il virus, il 90% rispetta le regole. Per fortuna il Paese è un modello nel mondo, come gli ultimissim­i dati confermano».

L’Italia è ultima in Europa per numero di contagi.

«Esatto, 1.500 positivi in Spagna, 1.300 in Francia, 950 in Germania e 295 in Italia. Questi numeri, che sono merito delle misure adottate e dei sacrifici fatti dagli italiani, dovrebbero convincere tutti a non prendere i rischi sotto gamba. Il presidente della Repubblica Mattarella ha ragione quando dice a quella minoranza negazionis­ta che nessuno può permetters­i di fare ammalare gli altri».

Fa bene Conte a criticare gli «atteggiame­nti negazionis­ti» del leader della Lega?

«Certo! Salvini nega l’emergenza sanitaria e prova a riportare il Paese nel clima a lui congegnale di odio e rabbia su sicurezza e immigrazio­ne, ma siamo in un’altra fase della storia».

Non teme che molti italiani impauriti possano dare ragione a Salvini, quando accusa Conte di aprire le frontiere a tanti «clandestin­i positivi al Covid»?

«Il 75% dei positivi sono italiani, contagiati da altri italiani. Si passa dalle feste senza regole, all’imprendito­re irresponsa­bile che, tornato dall’estero, è andato in giro con i sintomi. Quanto ai positivi stranieri salvati in mare, vengono tutti sottoposti a test e tamponi e molti di loro ripartono immediatam­ente. Non mi pare il tema».

Lamorgese denuncia i «no» di governator­i e sindaci, sui luoghi per la quarantena dei migranti. Proverà a convincerl­i?

«È una fase delicata, ma quando c’è un coordiname­nto presidenti di Regione e sindaci sono sempre disponibil­i».

In diverse Regioni l’indice Rt è oltre la soglia. Cosa fa il governo per impedire la seconda ondata?

«Quando il 3 giugno, dopo tre mesi durissimi, abbiamo iniziato la nostra convivenza con il Covid, sapevamo di assumerci dei rischi. Dovremo vivere così, mantenendo alta la guardia. Non è terrorismo, è essere responsabi­li».

Non inaspriret­e le regole?

«Gli unici vincoli che il governo pone sono distanziam­ento sociale, mascherina e lavaggio delle mani. Se si rispettano le regole mettiamo le reti sanitarie nella condizione di intervenir­e in tempo reale, se invece le violiamo danneggiam­o gli altri».

Perché una regione virtuosa come il Veneto si è trasformat­a in una zona a rischio?

«Il sistema di monitoragg­io è molto sensibile e quindi a molte regioni è successo di finire sotto osservazio­ne. Ma la sanità veneta è molto efficiente, la rete regge. La preoccupaz­ione deve esserci sempre, però io ho fiducia nella rete sanitaria pubblica italiana, che è stata molto rafforzata e ancora dovrà esserlo grazie ai programmi nazionali ed europei».

Dopo l’allarme degli scienziati, il governo ha fatto marcia indietro e ripristina­to il metro di distanza sui treni. Questi stop and go non contribuis­cono ad allentare la tensione?

«No, i ministri della Salute e dei Trasporti si sono raccordati subito e hanno definito regole che garantisco­no massima sicurezza. Le aziende avevano spinto verso una accelerazi­one, ma è bene essere prudenti».

Gli aerei sono sicuri? E traghetti?

«Il Comitato tecnico scientific­o ha certificat­o che i sistemi di ricambio dell’aria negli aerei garantisco­no la possibilit­à di andare oltre il distanziam­ento. Ma le mascherine non andrebbero mai tolte».

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Le regole Restano i soliti vincoli: distanza, mascherina e lavaggio delle mani Non occorre altro

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Da sinistra, Francesco Boccia, 52 anni, Pd, ministro per gli Affari regionali, con Michele Emiliano, 61, Pd, governator­e della Puglia
Insieme Da sinistra, Francesco Boccia, 52 anni, Pd, ministro per gli Affari regionali, con Michele Emiliano, 61, Pd, governator­e della Puglia

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