Le vittime scese a 5, i nuovi casi a 295 Torna a rallentare la curva del virus
L’Emilia-Romagna ieri la regione più colpita: ammalati in 56 Si stabilizza la situazione attorno al focolaio nel Trevigiano
Dopo due giorni con i nuovi positivi abbondantemente sopra quota 300, torna a calare la curva del contagio. Ieri sono stati 295 i positivi in più rispetto a venerdì, quando erano stati 379. Diminuisce anche il numero dei decessi: sono 5 le nuove vittime in Italia secondo quanto comunicato nel bollettino giornaliero del ministero della Salute, il giorno precedente erano stati registrati 9 morti.
I soggetti attualmente positivi sono 12.457: +35, venerdì erano +192, quindi sempre in crescita ma in modo limitato. Sono 705 (11 in meno) i pazienti ricoverati con sintomi: di questi 43 (+2 rispetto al giorno precedente) si trovano in terapia intensiva.
La regione con l’incremento maggiore di nuovi casi nelle ultime 24 ore è l’Emilia-Romagna, +56, a fronte di oltre 10.400 tamponi effettuati in un giorno. Segue la Lombardia che registra 55 nuovi contagi, in calo rispetto ai numeri di venerdì e giovedì. Aumentato però i ricoveri in ospedale (+10) e in terapia intensiva (+2), a fronte di 110 persone guarite e dimesse in un solo giorno.
Tornano a stabilizzarsi, invece, i numeri del contagio in Veneto. Sabato sono stati 46 i positivi in più, numeri molto differenti da quelli di giovedì e venerdì (rispettivamente +112 e +117): su questo rialzo ha influito il focolaio emerso in un centro di accoglienza alle porte di Treviso, dove sono risultati positivi ai tamponi più di 130 migranti ospiti della struttura.
Oltre a Puglia (+20), Lazio (+18), Piemonte (+16), Liguria (+16), Sicilia e Campania (entrambe a +10), i nuovi contagi sono sotto le 10 unità in tutte le altre regioni. Solo Valle d’Aosta, Trento e Basilicata, però, non hanno registrato nuovi casi nelle ultime 24 ore.
In Italia sono stati effettuati 52.883 tamponi. Il Veneto è la regione in cui sono stati registrati più test, 15.286 in un giorno, mentre la Valle d’Aosta è quella con il numero più basso (56).
Nonostante il leggero calo registrato ieri, il virus continua comunque a circolare in quasi tutte le aree del Paese.
«Non possiamo permetterci di abbassare il livello di attenzione e cautela», ha commentato il ministro della Salute Roberto Speranza intervenendo sulla questione delle misure di prevenzione sui mezzi di trasporto.
«Distanziamento e obbligo di mascherina nei luoghi chiusi aperti al pubblico — ha aggiunto — sono due principi essenziali che, assieme al lavaggio frequente delle mani, dobbiamo conservare nella fase di convivenza con il virus».
Tutto questo mentre il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, accogliendo il parere del Comitato di emergenza per il Covid-19, ha confermato che la pandemia continua a costituire «un’emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale».
Per il comitato di emergenza, infatti, «la pandemia durerà a lungo e servono sforzi a lungo termine e una riposta sostenuta a livello locale e globale».