Corriere della Sera

«Tra un anno al Papeete ci tornerò da premier» E il leghista dalla Romagna chiede di votare presto

- dal nostro inviato Marco Cremonesi

«Conto di tornare qui l’anno prossimo come presidente del Consiglio, con ruoli di governo, se gli italiani vorranno, per prendere per mano questa terra e questo Paese». Matteo Salvini, una volta di più, promette il ritorno a Palazzo Chigi. Ma non è soltanto repertorio della politica o frase di circostanz­a. Da Milano Marittima, si può anche pensare che il tempo si sia fermato o sia ciclico come quello di Bill Murray in Ricomincio da capo. Oggi come ieri il Papeete, la spiaggia con i figli, le sale giochi e la pista da go kart sono quelle di un anno fa. La sceneggiat­ura sembra la stessa, a suggerire l’illusione che la sabbia nella clessidra abbia smesso di scorrere: signore esuberanti che lo invitano ad andare avanti, ragazzini un po’ intimiditi che gli chiedono il selfie, passanti che da lontano si domandano se sia proprio lui: «È lui, è lui…». Persino il post Covid è attutito. Certo ci sono le mascherine, ma ormai si sono tutti abituati, sembrano un’innovazion­e dei costumi in puntate di una serie che però è sempre la stessa.

Anche le persone sono le stesse, Barbara Saltamarti­ni non manca mai. E i temi sembrano simili. I titoli: anche in questi giorni si parla di Open Arms. E qui il gioco del ricomincio da capo comincia a mostrare le crepe: il primo agosto 2019, la nave Open Arms raccogliev­a i primi 129 migranti al largo della Libia. Sarebbero rimasti a bordo 19 giorni. Oggi Open Arms significa il processo che Salvini dovrà affrontare in aula proprio per quei 19 giorni: «Ma io ricorderò che per la nostra Costituzio­ne, all’articolo 52, la difesa dei confini della patria è sacro dovere del cittadino».

L’immigrazio­ne resta alla ribalta per gli sbarchi di questi giorni e ha buon gioco Salvini a dire che «è sotto gli occhi di tutti il disastro di questo anno senza Lega al governo. Però la democrazia prevede che gli italiani tornino a votare e noi siamo pronti anche domani». Il tema, oggi come allora, è quello del popolo che dà la forza. Lo annunciano anche le tshirt 2020: «Se voi ci siete io ci sono».

Ma anche qui la natura dell’illusione affiora. Dentro la

Al processo ricorderò che lo dice la nostra Carta: difendere i confini è sacro

Lega si mastica amaro, i sondaggi non sono scintillan­ti e già c’è chi almanacca sul fatto che il risultato di elezioni che sono lontane dall’avere una data, sarà comunque superiore a quello del 2018, quando la Lega si spinse oltre il 17%, giusto la percentual­e che alcuni sondaggi assegnano oggi a Giorgia Meloni. Bisognerà far dimenticar­e che il partito alle successive Regionali aveva scavalcato il 33%. Ma, soprattutt­o con gli alleati,

Spero che nessuno odi così tanto gli italiani da lottizzare l’elezione del capo dello Stato

non sarà affatto semplice.

Di diverso dall’agosto scorso ci sono i calcoli sui tempi di cui parlava il leader leghista. Allora Salvini sperava che staccando la spina si sarebbe potuto andare a elezioni già in settembre. Ora c’è chi sostiene che il governo durerà fino alla fine dell’anno prossimo: «Dicono che devono restare per scegliere il presidente: io spero che nessuno odi così tanto gli italiani da stare lì un anno e mezzo a non fare niente per lottizzare la presidenza della Repubblica».

Resta il dubbio se, in cuor suo, l’ex ministro dell’Interno si sia mai pentito dell’aver staccato la spina al primo governo Conte. Lui lo nega: «Andavamo in Consiglio dei ministri e abbiamo cominciato a sentire solo dei no. No a tutto quello che dovevamo fare. E allora sono orgoglioso di aver detto no. La parola data vale più di mille ministeri».

 ??  ?? A Milano Marittima Il leader della Lega Matteo Salvini, 47 anni, con la figlia Mirta sotto l’ombrellone in spiaggia al Papeete beach (Ansa)
A Milano Marittima Il leader della Lega Matteo Salvini, 47 anni, con la figlia Mirta sotto l’ombrellone in spiaggia al Papeete beach (Ansa)

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