Corriere della Sera

Il Genoa contro il suo passato per restare in A ma il Lecce spera

- Federico Pistone

Si salvi chi può. Parma e Verona, creature belle, tranquille e toniche, sono costrette a decidere le sorti di Genoa e Lecce — una delle due stasera si ritroverà in B insieme a Brescia e Spal — ma non intendono concedere regalini né trascorrer­e una tranquilla giornata al mare. «Andiamo a Lecce per vincere, per arrivare più in alto possibile», annuncia Roberto D’Aversa tanto per chiarire le intenzioni degli emiliani al collega Fabio Liverani, ultima panchina a Lecce: i gialloross­i del Salento hanno un punto da recuperare ai liguri, ma sono ancora in corsa a novanta minuti, più recuperi, dalla fine. Nessuna coda: se si finisce a pari punti, il Genoa è salvo per esiti migliori nei duelli diretti. Ivan Juric, il tecnico croato che ha trasformat­o il Verona in un’orchestra da applausi, ha motivi ancora più solidi per sgambettar­e la squadra di Davide Nicola, dopo il divorzio tormentato con Preziosi, il presidente del Genoa che si troverà contro perfino il genero portoghese Miguel Veloso, numero 4 dell’Hellas. Juric è implacabil­e: «Io al Genoa ho trascorso nove anni, Veloso ha sposato la figlia del presidente e da loro sono arrivati tanti giocatori. Non c’è dubbio che qualche sospetto possa esserci, ma è un discorso che mi fa schifo. All’estero queste cose non le pensa nessuno. Posso assicurare tutti che noi andiamo a Genova per giocarcela fino alla fine». Nell’incrocio drammatico dei destini spiccano anche le scomode posizioni di Lapadula e Saponara, punti di forza del Lecce in prestito dai rossoblù. «Chi soccomberà tra noi e Genoa pagherà un prezzo molto alto dopo lo sforzo di queste ultime settimane post lockdown, una maratona di fatica e sudore», ha detto il presidente del Lecce Saverio Sticchi Damiani, che si concede una signorile riflession­e: «Sia noi che il Genoa

abbiamo onorato il campionato, ma una deve scendere». Marassi e Via del Mare diventano i campi centrali di stasera perché qui si traccerann­o gli ultimi verdetti di questa stagione sconvolgen­te e anomala: Nicola si affida a Pandev e a Pinamonti (15 anni di differenza) per provare a scardinare il Verona e rendere inutile il risultato del Lecce che carica Lapadula contro il Parma ma, con la difesa più disinvolta del campionato (81 gol), dovrà disinnesca­re l’allegria di Gervinho. «Dobbiamo metterci testa e cuore», chiede Liverani ma, se il Genoa batte il Verona e il suo passato, nemmeno quello basterà. La Liguria resta in bilico: nella prossima serie A potrebbe avere una squadra sola (la Samp) o addirittur­a 3, se i rossoblù si salvano e se lo Spezia vincesse i playoff della B.

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(Ansa) Il verdetto Davide Nicola, sopra, tecnico del Genoa, e Fabio Liverani del Lecce
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