«Il giovane Montalbano» sempre in vetta anche grazie al web
Ela fiction Rai si conferma una risorsa anche per l’estate: programma più visto della settimana è Il giovane Montalbano, spin-off della serie maggiore con Michele Riondino. Nel complesso, la rimessa in onda delle due stagioni della serie ha fruttato alla prima rete Rai 4.348.000 spettatori medi, per una share del 21,6%. Davvero un ottimo risultato di un classico prodotto «a utilità ripetuta», se si considera che la prima messa in onda, fra il 2012 (prima stagione) e il 2015 (seconda stagione) aveva raccolto 6.261.000 spettatori medi, per una share del 24,3%. L’episodio Capodanno, per esempio, è andato in onda altre due volte, e quest’ultima ha superato di oltre 200 mila spettatori la precedente. Come leggere questi dati? Certamente Montalbano, nelle sue diverse manifestazioni, è il più potente brand che Raiuno ha saputo creare negli anni, e l’effetto rituale premia anche le repliche... Ma forse c’è dell’altro. Secondo quanto calcolato da Nielsen, nei mesi post-Covid gli italiani mediamente online sono cresciuti di 900 mila unità. Il dato si riflette anche nella progressiva crescita dei dati di «Total Audience», ovvero degli ascolti di prodotti televisivi, per lo più on-demand, sugli apparecchi digitali, come pc, smartTv, tablet e cellulari. La maggiore abitudine a «recuperare» i contenuti online ha un effetto positivo sulla fiction seriale. Se guardiamo i dati di «Total Audience» del Luglio di Raiuno, in testa (con più di mezzo milione di stream per titolo) ci sono le fiction, da Non dirlo al mio capo a Il giovane Montalbano. Per uno strano ma comprensibile effetto, che funziona in particolare sulle serie, la disponibilità sia online che sul palinsesto tradizionale in forma di replica, non genera «cannibalizzazione» ma rinforzo reciproco: e così si spiega, almeno in parte, il perdurante successo di Montalbano, anche se giovane, anche se in replica. (A. G.)
In collaborazione con Massimo Scaglioni, elaborazione Geca, iPort Nielsen su dati Auditel.