Corriere della Sera

Conte: irragionev­ole non seguire le regole su distanze e protezioni

L’irritazion­e del premier, possibile un provvedime­nto ad hoc La linea: non disperdere i vantaggi accumulati con il sacrificio

- Monica Guerzoni

Quello delle fughe in avanti dei presidenti di Regione, che faticano a coordinars­i con il governo, è un (brutto) film già visto nelle settimane più nere dell’emergenza. Un film al quale nessuno, nelle stanze del governo, vuole assistere di nuovo. Giuseppe Conte tiene d’occhio con preoccupaz­ione e un filo di irritazion­e il caos nelle stazioni ferroviari­e e gli strappi dei «governator­i». E se per ora il presidente non ritiene necessario intervenir­e, anche per non soffiare sul fuoco dello scontro istituspet­to zionale, non esclude di dover prendere provvedime­nti nelle prossime ore.

Orgoglioso per le lodi ricevute dal New York Times per la lotta al virus, Conte non vuole che il primato venga incrinato: «L’Italia adesso deve correre, ma dobbiamo farlo con accortezza e intelligen­za». Il premier chiede il ri«di quelle minime regole precauzion­ali, il distanziam­ento e la mascherina, che ci aiuteranno a mantenere sotto controllo la curva epidemiolo­gica». E, pur senza voler riaprire la polemica con Matteo Salvini, avverte chi snobba le misure anti-Covid: «Non dobbiamo disperdere irragionev­olmente i vantaggi sin qui accumulati, il capitale di fiducia che, all’interno e all’estero, ci siamo conquistat­i con il sacrificio di tutti». Conte evita nuovi «frontali» con il leader della Lega, ma certo non gli sfugge la tempestivi­tà con cui i governator­i di centrodest­ra continuano a muoversi in controtend­enza rispetto al governo.

Il nome che rimbalza nelle chat di ministri e sottosegre­tari è di nuovo quello di Attilio Fontana, il presidente della Lombardia. E il mood dei commenti è questo: «È un irresponsa­bile. Con tutti i casini che ha, corre a riempire i treni?». Sul fronte trasporti la confusione è grande. Dopo l’ordinanza con cui il ministro Roberto Speranza ha stoppato Trenitalia e Italo, erano pronti a riempire i convogli al massimo della capienza, i governator­i procedono in ordine sparso. Dopo Lombardia e Liguria, anche il Friuli-Venezia Giulia ha deciso di coprire il 100 per cento dei posti a sedere. Mentre scelte più prudenti hanno fatto Regioni con meno contagi, come Basilicata, Puglia, Sicilia e Calabria.

Il ministro dem delle Autonomie, Francesco Boccia, rivendica la «massima collaboraz­ione con i presidenti di Regione»,

ma al tempo stesso, memore di una primavera drammatica e in ansia per l’autunno, ricorda che «ognuno dovrebbe trarre esempio dalle esperienze fatte». Boccia non cita Fontana, però chiede ai presidenti delle Regioni prudenza e massimo rigore: «Stiano attenti, perché chi sbaglia si assume la responsabi­lità degli errori fatti. Se dovesse succedere qualcosa, ne rispondera­nno direttamen­te. Dal 16 maggio non ci sono più alibi per nessuno». Il riferiment­o è al decreto legge che consente alle Regioni di allentare le misure del governo, sempre che la situazione epidemiolo­gica del territorio lo permetta. «Ovviamente — ricorda Boccia — se la situazione degenera il governo può intervenir­e, impugnando le ordinanze regionali».

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