«Buffet liberi e spa senza controlli» Le regole «morbide» in montagna
L’Alto Adige ha spalancato le porte ai turisti e la provincia autonoma di Bolzano ha preparato tutto per gli ospiti «secondo i più alti standard igienici» affermando di essere «una delle mete di montagna più sicure d’Europa». E l’afflusso di turisti, sia italiani che stranieri, è sostenuto. La normativa in qualche aspetto però si è ammorbidita: per esempio il personale nella ristorazione è esentato dall’uso delle mascherine, bastano uno scaldacollo, un foulard o un fazzoletto per coprire le vie respiratorie. E anche per l’accesso alle discoteche le misure sono meno rigide. Ma alcuni comportamenti hanno suscitato qualche perplessità. «Abbiamo notato che non viene mai misurata la temperatura, né all’ingresso del nostro hotel e neanche prima del trattamento/massaggio nella spa — segnalano alcuni ospiti di un albergo sull’Alpe di Siusi — siamo un po’ preoccupati per la gestione delle misure di sicurezza anti-covid visto che per esempio c’è chi si fornisce al buffet senza disinfettarsi le mani». Eppure in Alto Adige nelle strutture ricettive il buffet è consentito, e anche l’accesso al self service, purché gli ospiti si disinfettino le mani e indossino la mascherina. E per quanto riguarda le zone wellness, tutti, ospiti e personale, non solo dovrebbero indossare le mascherine protettive, ma prima di ogni trattamento va misurata la temperatura. Col grande afflusso turistico qualche infrazione delle regole si nota.