I «disobbedienti» della movida «Le decine di multe non bastano»
Ci sono i «disobbedienti» diurni della mascherina ma i veri problemi cominciano all’ora dell’aperitivo e vanno avanti fino alle ore piccole: i nottambuli milanesi di protezione personale non ne vogliono sapere, nonostante sia entrata in vigore una nuova ordinanza regionale che ne prescrive l’uso anche all’aperto se non si può mantenere la distanza di sicurezza. E anche qui dipende molto dalle zone: sui Navigli molti non la usano e la percentuale diventa del 100% dopo la mezzanotte. Sabato sera i controlli della polizia sono scattati a Porta Garibaldi — snodo ferroviario e fermata della metro — «varco» d’ingresso al divertimento notturno per centinaia di ragazzi che arrivano dalla provincia. Decine i multati senza mascherina. Il quartiere Isola — a pochi passi da piazza Gae Aulenti e dai suoi grattacieli — è schizofrenico: da una parte la movida tranquilla con i tavoli all’aperto nella nuova zona 30; a pochi passi, davanti a decine di locali, assembramenti degli under 30 fra drink e abbracci. Altra istantanea in Porta Venezia, zona by night e Lgbt: meno affollamento, viste le molte partenze, ma ben poche mascherine. La situazione cambia all’interno dei cocktail bar, già colpiti da multe salate: sfilata da gomito o polso s’indossa solo prima d’entrare. Ma la deriva agostana è evidente: dal centro alle periferie, molti preferiscono tenerla abbassata, complice il gran caldo.