Corriere della Sera

Il Sudamerica trema, oltre 200 mila morti

Il Messico terzo Paese per decessi. Atene mette l’obbligo di protezioni. Impennata di casi in Sudafrica

- Marta Serafini

Il coronaviru­s accelera la sua corsa in America Latina e nei Caraibi, che hanno registrato più di duecentomi­la morti, tre quarti dei quali in Brasile (93.563) e Messico (47.472) e 4.919.054 casi accertati. Le autorità sanitarie messicane hanno registrato 9.556 nuovi casi nelle ultime 24 ore. Si tratta del più alto aumento di infezioni finora registrato in un singolo giorno. Nelle ultime 24 ore sono stati confermati anche 784 nuovi decessi da Covid-19, anche questo un nuovo record che porta il Messico a superare il Regno Unito per numero di decessi, diventando il terzo Paese al mondo, dopo Stati Uniti e Brasile.

A preoccupar­e è anche l’India, terza al mondo per numero di contagi. Il ministro dell’Interno, fedele alleato del premier Narendra Modi e uno dei politici più potenti del Paese, Amit Shah, ieri ha annunciato di essere risultato positivo e di essere stato ricoverato in ospedale.

Allarme in Sudafrica che, con una popolazion­e di circa 58 milioni, ha il quinto numero più alto di casi al mondo (503.290) dopo Stati Uniti, Brasile, Russia e India — tutti Paesi con popolazion­i significat­ivamente più alte — secondo il conteggio della Johns Hopkins University.

Intanto negli Stati Uniti, dove i casi superano i 4 milioni e mezzo, l’emergenza diventa sempre più politica, con la speaker della Camera Nancy Pelosi che ha dichiarato di non avere fiducia in Deborah Birx, coordinatr­ice del team per la pandemia della Casa Bianca, accusandol­a di fare disinforma­zione sul virus. E mentre non si fermano le prosistenz­a teste in Israele contro la gestione economica della pandemia del premier Benjamin Netanyahu, il ministro per le questioni di Gerusalemm­e, Rafi Peretz, è risultato ieri positivo e si è messo in quarantena.

E se la Grecia, dopo l’aumento dei casi degli ultimi giorni, ha introdotto l’obbligo di mascherina nei luoghi pubblici al chiuso, il governator­e dello stato australian­o di Victoria, Daniel Andrews, ha dichiarato lo stato di emergenza e ha imposto nuove misure restrittiv­e per arginare l’aumento dei contagi. In tutta Melbourne è stato imposto un coprifuoco serale dalle ore 20 alle 5 del mattino. I residenti potranno fare acquisti e allenarsi solo a 5 chilometri dalle loro case. Tutti gli studenti in tutto lo Stato torneranno alle lezioni da casa e i centri di asall’infanzia saranno chiusi.

Anche il presidente filippino, Rodrigo Duterte, in prima fila tra i negazionis­ti, ha decretato la reintroduz­ione del lockdown nella capitale Manila e in quattro province circostant­i (Laguna, Cavite, Rizal e Bulacan) a causa di un’impennata dei contagi di coronaviru­s che sono saliti a oltre 100 mila. La misura resterà in vigore per due settimane a partire da mezzanotte di martedì 4 agosto. La decisione segue l’appello lanciato da migliaia di medici e infermieri che hanno invocato misure più stringenti, avvertendo che il Paese del sud-est asiatico sta perdendo la lotta contro il Covid-19 e c’è il rischio che il sistema sanitario collassi sotto il peso dell’epidemia.

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Passeggeri in attesa al Pireo, settimana scorsa sono stati riaperti i porti greci alle grandi navi da crociera (Foto Ap)
In fila per il traghetto Passeggeri in attesa al Pireo, settimana scorsa sono stati riaperti i porti greci alle grandi navi da crociera (Foto Ap)

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